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Questo articolo è stato pubblicato il 09 febbraio 2014 alle ore 16:14.
L'ultima modifica è del 19 marzo 2014 alle ore 11:59.

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Se la nuova frontiera è lo schermo curvo, come si è visto al Ces, allora è il momento di riflettere sullo stato dell'innovazione nelle tv. Guardando invece al 4K, ovvero la definizione quattro volte migliore del Full Hd, i problemi sono due. Primo, la differenza tra Full Hd e 4K è talmente sofisticata da non valere il prezzo salvo cultori della materia. Il secondo è che i contenuti sono pochi: manca uno standard Blu-Ray 4K, per dire. Più promettente lo streaming: Netflix ha annunciato l'arrivo di film in questa definizione, ma sarà necessaria grande ampiezza di banda.

Se però andiamo oltre l'hardware si apre un mondo. Secondo l'Osservatorio new media e new internet del Politecnico di Milano in Italia ci sono 4,6 milioni di smart tv e nel 2013 valevano la metà dei nuovi acquisti. In molti casi però è una scelta quasi obbligata, se vuoi una tv nuova, e gli utenti finiscono per usare poco app e servizi online.

C'è un tema di usabilità. Tra telecomandi, menu di navigazione lontani dalla semplicità di smartphone e tablet, Apple tv, decoder, console, si rischia di perdersi. «Va detto che per quanto riguarda le tv le cose sono migliorate, soprattutto nell'ultimo anno – spiega Andrea Rangone, responsabile degli Osservatori – e sarà un trend significativo». A crescere è la visione dei film via internet. E mentre il 2013 in Italia è stato l'anno dello streaming per la musica, il 2014 potrebbe essere quello dello streaming per i film spinto dal ventilato debutto di Netflix. Mediaset ha anticipato i tempi con Infinity, che con 9,99 euro/mese offre film in streaming e titoli premium a pagamento (negli Usa Netflix costa 7,99 dollari ma è verosimile pensare che qui costerà un po' di più).

La scommessa riguarda la qualità e la tempestività del catalogo e, per come funzionano i diritti sui film, lo streaming parte svantaggiato. Facciamo un passo alla volta. Finiti i 120 giorni in un cui un film è disponibile al cinema, il download (noleggio o acquisto) è disponibile nei principali storie (come iTunes e Google Play) e nei servizi di pay-per-view dei broadcaster (Sky primafila, Premium Play...) per 3-7 mesi a seconda dell'accordo. Finito questo periodo i film continuano a essere disponibili nella modalità acquisto, ma non noleggio. Questo perché si entra nella finestra delle tv premium (Sky, Mediaset Premium), poi la tv generalista, per 12-15 mesi. Finito anche questo arco temporale, il film torna a noleggio. E lo streaming puro? La library deve essere composta da film usciti da sei anni al botteghino.

Esiste però la possibilità di fare singole contrattazioni con le case di produzione e qui Netflix potrebbe ottenere un catalogo più invitante. Alcuni player in Italia, dai broadcaster alle telecom, stanno cercando di inserire nuove finestre facendo in modo che siano disponibili film più recenti. Chi vincerà? Più ampia, semplice ed economicamente conveniente sarà l'offerta, più a vincere saranno gli utenti. E a perdere la pirateria.

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