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Questo articolo è stato pubblicato il 20 febbraio 2014 alle ore 07:52.
L'ultima modifica è del 20 febbraio 2014 alle ore 13:22.

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NEW YORK - Alcuni lo hanno già definito il colpo tecnologico del secolo. Facebook ha comprato per 19 miliardi di dollari WhatsApp, l'applicazione di messaggistica per dispositivi mobili più diffusa al mondo. L'accordo siglato nella serata di ieri prevede che il colosso di Menlo Park paghi 4 miliardi in denaro, 12 miliardi in azioni (quasi 184 milioni di titoli) e altri 3 miliardi di dollari in azioni vincolate, date direttamente a impiegati e fondatori di WhatsApp, che però si sbloccheranno tra quattro anni. A incassare sono l'ucraino Jan Koum, co-fondatore di WhatsApp insieme all'americano Brian Acton nonché suo numero uno, e Sequoia Capital, la sola società di venture capital che ha investito nell'applicazione: nel 2011 aveva messo a disposizione 8 milioni di dollari.

La mossa porterà al social network fondato da Mark Zuckerberg una società con oltre 450 milioni di utenti attivi al mese (il 70% di essi attivi ogni giorno) e oltre un milione di nuovi iscritti ogni 24 ore, come rivelano gli stessi i dati forniti dall'azienda fondata nel 2009 e con sede a Mountain View, California.
Secondo gli analisti è questo il motivo che ha spinto Facebook a sborsare una così alta somma: il social network vuole continuare ad alimentare la sua crescita in termini di utenti che secondo molti sta rallentando. E ancora - come si legge in una nota sul blog aziendale di Facebook - «l'acquisto accrescerà la connettività e l'utilità di Facebook nel mondo». In altri termini aumenterà ancora di più la sua presenza nella telefonia mobile, una delle aree su cui Zuckerberg punta maggiormente.

«WhatsApp presto arriverà a connettere un miliardo di persone. I servizi che hanno già superato quella soglia hanno un valore immenso», ha detto l'amministratore delegato di Facebook, Zuckerberg, aggiungendo: «Conosco Jan [Koum] da molto tempo e sono molto felice di poter lavorare con lui e con il suo team per rendere il mondo più aperto e connesso». L'app che permette ai suoi utenti di inviare gratuitamente messaggi di testo via Internet bypassando gli operatori telefonici manterrà la sua autonomia e il suo team di 55 impiegati, di cui 32 ingegneri.

La decisione di Facebook fa terra bruciata intorno a quello che si credeva essere l'acquisto d'oro degli ultimi anni nel settore tecnologico: quello di Skype messo a segno da Microsoft nel 2011 per 8,5 miliardi di dollari.
L'accordo con WhatsApp rappresenta un nuovo episodio della strategia messa in atto da Facebook: acquistare con mosse miliardarie i potenziali rivali per portarsi in casa milioni di nuovi utenti e ridurre la possibilità di perdere terreno in un settore in continuo cambiamento.

È successo nel 2012 con Instagram, il social network per condividere fotografie, pagato un miliardo di dollari in denaro e azioni. La cosa invece non è andata in porto nel 2013 quando il colosso di Menlo Park aveva offerto 3 miliardi di dollari per acquistare il servizio di messaggistica Snapchat che a sorpresa aveva rifiutato: i due fondatori poco più che ventenni hanno sfidato il gigante scommettendo sulla loro crescita.

Koum entra inoltre nel consiglio di amministrazione di Facebook. Koum e Acton si sono incontrati nel 1997 mentre lavoravano in Yahoo e nel 2009 hanno fondato WhatsApp. Altro dato interessante è rappresentato dal fatto che l'applicazione continuerà a rispettare la privacy. Una volta inviati, i messaggi vengono infatti cancellati dai server di WhatsApp. Si tratta quest'ultimo di un elemento molto caro a Koum, cresciuto in un Paese comunista. «L'infazia di Jan gli ha fatto apprezzare le comunicazioni che non sono intercettate», ha scritto in un blog Jim Goetz, un partner in Sequoia. «Quando è arrivato negli Stati Uniti all'età di 16 anni in quanto immigrato che viveva grazie ai buoni alimentari [forniti dal governo americano], aveva un incentivo extra a restare in contatto con la sua famiglia in Ucraina e Russia», ha aggiunto Goetz.

L'a.d. Koum ha dichiarato: «L'alto livello di fedeltà e la rapida crescita di WhatsApp sono guidati dalle possibilità messaggistiche semplici, potenti e istantanee che noi forniamo». L'annuncio è arrivato a mercati chiusi e il colosso fondato da Zuckerberg ha accusato il colpo cedendo fino al 5% dopo che nel corso della giornata aveva raggiunto un massimo storico di 69,08 dollari per azione.

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