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Questo articolo è stato pubblicato il 09 giugno 2014 alle ore 17:24.
L'ultima modifica è del 09 giugno 2014 alle ore 18:02.
Più o meno una settimana fa Google ha messo online un modulo che consente agli utenti di richiedere la rimozione di link che contengono informazioni personali "inadeguate o non rilevanti". Una scelta forzata, quella di Big G, dopo la sentenza emessa dalla Corte Europea il 13 maggio per tutelare l'ormai famosissimo diritto all'oblio.
Dal giorno del lancio le richieste di rimozione giunte a Mountain View si sono moltiplicate, diventando in breve tempo decine di migliaia. Toccherà a Google e al suo folto team di legali, chiudere le pratiche legittime e scartare quelle non valide. Intanto, però, Big G sta già pensando al futuro. Cioè a quando i primi link verranno rimossi. Da indiscrezioni sempre più insistenti pare che Google stia pensando di inserire in fondo alle pagine un messaggio di alert se almeno uno dei risultati di quella ricerca è stato rimosso a causa della nuova normativa.
Se, dunque, per un'ipotetica ricerca "Mario Rossi" ci fosse almeno un risultato cancellato dal motore di ricerca perché in violazione del diritto all'oblio, in fondo alla pagina comparirà un messaggio che avviserà l'utente. Una modalità di avviso che dovrebbe essere molto simile a quella che Google già utilizza per notificare i contenuti oscurati per la violazione del copyright. Secondo il Guardian, che ha lanciato per primo l'indiscrezione, un esempio azzeccato potrebbe essere quello della ricerca su Google "Mp3 Adele". In fondo alla pagina di questi risultati compare la scritta: «In risposta a una lamentela ricevuta ai sensi della legge americana Digital Millennium Copyright Act (Legge sul copyright digitale), abbiamo eliminato 1 risultato(i) da questa pagina. Se lo desideri, puoi leggere la lamentela DMCA (Legge sul copyright digitale) che ha provocato l'eliminazione all'indirizzo ChillingEffects.org».
Se effettivamente sarà questa la strada che Google vuole seguire, rimane da valutare la reale soddisfazione dell'utente che richiede la rimozione di un link, che con quell'alert in fondo alla pagina potrebbe rimanere comunque scontento.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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