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Calcio d'inizio: il Sudafrica da non perdere

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Calcio d'inizio: il Sudafrica da non perdere

Table Mountain. Il punto migliore per abbracciare tutta Città del Capo (foto Ap)
Table Mountain. Il punto migliore per abbracciare tutta Città del Capo (foto Ap)

Il conto alla rovescia è finito. Da oggi inizia un mese di calcio ed emozioni. Un mese che è anche l'occasione per scoprire il Sudafrica. Tra una partita e l'altra sono tanti gli itinerari che si possono seguire, come vi abbiamo raccontato in questi mesi. Dalle città fino ai tour alla scoperta dei vini migliori del Paese.

CAPE TOWN
La capitale legislativa del Paese è il punto di partenza imprescindibile. Città del capo ha poco meno di tre milioni di abitanti, una vita notturna da grande capitale europea, e se si passeggia nella Downtown si scoprono negozi etno-chic e gallerie d'arte da far invidia a metropoli come Parigi e New York. Ma è il suo mondo verticale tra grattacieli e natura, con il sole assicurato per trecento giorni all'anno, a rendere Città del Capo una realtà di punta del Terzo Millennio. Il punto migliore per osservarla è la Table Mountain ma da non perdere è anche la cucina. Sia per i numerosissimi ristoranti vista mare, sulla spiaggia, o in alto, in qualche grattacielo. Sia per le ardite sperimentazioni e combinazioni che riflettono la molteplicità etnica e culturale del paese. Qui si dice che i sogni della politica sudafricana si sono realizzati nella cucina cittadina. Dove la convivenza pacifica di influenze africane, europee e asiatiche ha dato origine a una gastronomia poliglotta.

AVVENTURA
Tra i percorsi di trekking che attraversano le aree protette, il più famoso è l'Otter Trail (5 giorni). Si trova nel parco nazionale della foresta Tsitsikamma, la più antica riserva costiera d'Africa, nel cuore della Garden Route, provincia di Eastern Cape, dove vive l'enorme Outeniqua Yellowwood, un arbusto millenario. Adatto a trekker dai 12 ai 65 anni, il percorso prevede tappe in media di 13 km al giorno, in un lembo di foresta intatta, guadando fiumi e dormendo nei rifugi.
Per chi ama la montagna, ecco i paesaggi spettacolari dei Drakensberg, i più alti monti dell'Africa meridionale (3400 m), tra Lesotho e KwaZulu-Natal, che gli Zulu, etnia principale della regione, chiamano "barriera di lance".

NATURA
Parchi nazionali e riserve all'avanguardia, biodiversità stupefacente, un laboratorio a cielo aperto: per i naturalisti il Sudafrica è una meta d'obbligo, almeno una volta nella vita. A partire da un'attrazione mitica che non si può non mettere in cima a tutte le altre: il Parco Nazionale Kruger, naturalmente. Grande come Israele, il Kruger è oggi addirittura sovrappopolato: nel 1912 c'erano 5 elefanti, oggi sono oltre 13 mila, più altre 146 specie di mammiferi, 507 di uccelli e 336 di alberi.
Che animali si incontrano? La sera, i barbecue delle aree-campeggio attirano le iene. Al mattino presto si scorgono i leoni, addormentati sull'asfalto dopo la caccia notturna. Nei safari serali sono alte invece le chance di un faccia a faccia con un leopardo. E scorrendo le mappe poste ai vari ingressi, dove si segnano gli avvistamenti di giornata, si nota he, seguendo le piste vicine ai corsi d'acqua, è facile intercettare impala, zebre, bufali, gnu, giraffe che vanno ad abbeverarsi.

I
L'Addo Elephant National Park, nella provincia del Capo Orientale, è la destinazione perfetta per vedere da vicino grandi branchi di elefanti, leoni, iene e licaoni, restando peraltro vicini alla costa frequentata da balene, delfini e pinguini. Su Bird Island, isola non lontana dalla città di Port Elizabeth e a pochissimi chilometri dal parco di Addo vive la più grande colonia esistente di pinguini africani, meta di un'emozionante gita in barca.
Molto più a nord, nella Ngala Private Game Reserve, i ranger insegnano ai bambini ad identificare le tracce degli animali e a raccogliere e riconoscere semi, foglie, fiori e insetti in modo divertente, attraverso piccole avventure nella savana nello stile della caccia al tesoro.
Sulla costa dell'Oceano Indiano, nella regione del KwaZulu-Natal, lo scenario cambia completamente: il parco costiero di St. Lucia pullula di coccodrilli, fenicotteri, ippopotami. Al Crocodile Center si assiste al momento in cui vengono nutriti i grandi rettili, alla schiusa delle uova e alla nascita dei piccoli coccodrilli.

ITINERARI: IN TRENO O LUNGO LA COSTA
Parchi naturali, animali selvaggi, eleganti campi tendati in mezzo alla savana o nel cuore del deserto? D'accordo. Ma esiste un Sudafrica meno prevedibile, sconosciuto, altrettanto affascinante (se non di più), che si può scoprire facendo brevi tragitti in auto, in barca. O in treno. Per esempio, vi sareste mai aspettati un paesaggio dolce, disegnato dai vigneti, dove il clima è come quello del Mediterraneo, tale da far concorrenza alle colline coltivate a uva di Francia e Italia?
Eppure basta allontanarsi di qualche chilometro da Città del Capo per imbattersi in una delle più straordinarie regioni vinicole del mondo, le Winelands. E ancora. La costa a sud del Capo Occidentale, tra Hermanus e Capo Agulhas, è il regno dei Big Two: le gigantesche balene australi, dal manto scuro e con le protuberanze callose sulla testa, che popolano queste acque tra giugno e novembre, e i temibili white shark, gli squali bianchi frequentatori abituali della costa meridionale sudafricana.
Questo paese è anche da sempre sinonimo di grandi distanze, spazi immensi e parchi sconfinati. Ma c'è una regione costiera dove tutto sta in poche centinaia di chilometri: la Garden Route, da Mossel Bay a Port Elizabeth. Qui l'Africa si mette in mostra tutta, dalle candide spiagge oceaniche alle aspre scogliere, dalla giungla tropicale alle montagne aguzze e inospitali, dalle lagune al semideserto. Questo è dunque il regno della natura, dove tutto ha il sapore delle cose autentiche? Non solo. Perché a Sun City, città del divertimento, uno dei capolavori artificiali del globo, spiagge, onde e antiche città perdute sono frutto di una straordinaria simulazione.

BOTSWANA, FOTOSAFARI A DUE PASSI DAL SUDAFRICA
È come l'Arca di Noè. Un'ancora di salvezza. Per animali e natura. Leoni, giaguari, leopardi, elefanti, ippopotami, coccodrilli, gazzelle, scimmie, struzzi, aquile, aironi si sono rifugiati nelle foreste di Kasane, Kazume e Maikaelelo, nelle acque dei grandi fiumi Chobe e Linyanti, tra le sabbie dell'infuocato deserto del Kalahari, tra i canneti, i papiri e le ninfee dell'immenso Delta dell'Okavango, il più grande delta interno del mondo.
L'Arca in questione è il Botswana, un angolo di Africa australe incastonato tra Namibia, Sudafrica e Zimbabwe. Che, proprio in occasione di un viaggio in Sudafrica, per i Mondiali di calcio, può essere un'interessante estensione. Anzi, un'occasione unica. Basta dare un'occhiata ai suoi numeri. Grande il doppio dell'Italia (600 mila 372 chilometri quadrati), il Botswana ha un milione e 800 mila abitanti: nemmeno tre abitanti per chilometro quadrato.
Ma oltre il 17 per cento del suo territorio è protetto: ha tre parchi nazionali e cinque riserve naturali. E un altro 22 per cento è sotto la tutela del Wildlife Department. La superficie occupata dai parchi nazionali è percentualmente una delle più grandi al mondo. Qui, la protezione della natura e lo sviluppo di un turismo sostenibile ed ecologico, godono della massima priorità ormai da più di vent'anni. Sul suo territorio vivono libere 164 specie di mammiferi, 550 di uccelli, 157 di rettili, 38 di anfibi; e crescono rigogliose tremila specie di piante.

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