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Questo articolo è stato pubblicato il 01 giugno 2010 alle ore 09:44.
Le incertezze sugli incentivi e i bisticci sul ruolo delle rinnovabili non fermano la voglia italiana di investire sull'energia solare. Non a caso il Gestore dei servizi energetici ha censito fino a ieri 79.949 impianti fotovoltaici (dai pannelli sul tetto di casa fino alle grandi centrali industriali che occupano ettari di terreno) per circa 1.200 megawatt di potenza complessiva. Numeri enormi ma ancora marginali sul fabbisogno totale di energia.
Sta anche nascendo una "filiera" solare italiana. Importatori netti di pannelli, gli italiani hanno cominciato a diventare imprenditori di tecnologie ed esportatori, sebbene ancora marginali in un mercato dominato da tedeschi, giapponesi e cinesi.
Un segnale viene da Monaco di Baviera. La settimana prossima (dal 9 all'11 giugno) si terrà l'Intersolar, la fiera più importante al mondo per l'industria del solare (tallonata non a caso dall'italiano Solarexpo di Verona). Se lo scorso anno avevano esposto alla rassegna bavarese 36 aziende italiane, quest'anno gli espositori italiani sono quasi il doppio, 64. Ma anche il Solarexpo di Verona non è da meno. Se in termini di espositori Monaco è prima al mondo e batte i veronesi, la fiera italiana che si è tenuta un mese fa è prima al mondo per numero di visitatori (69.500) e batte di circa 10mila presenze i bavaresi. «Attendiamo i dati di Monaco – afferma cauto Luca Zingale, fondatore di Solarexpo e direttore scientifico della rassegna veronese – ma in ogni caso le due rassegne si collocano al vertice nel mondo, visto che Germania e Italia sono ormai i primi due mercati al mondo nel settore del fotovoltaico».
Tra gli espositori in programma a Monaco ci sono aziende specializzate nella componentistica – rubinetterie, riduttori, lavorazione avanzata dei metalli – e imprese italiane fortissime nel segmento specifico del fotovoltaico (come la giovane Mx Group, oppure la Solarday, tanto per citare alcuni nomi a titolo indicativo). Ma sono presenti anche aziende come la Saes Getters, storica azienda milanese specializzata nelle tecnologie del vuoto: tecnologie usate per depositare i materiali sensibili in strati sottilissimi, come accade nelle condutture assorbi-calore usate nel solare termodinamico.
Un mercato vivacissimo. Secondo Gerardo Montanino, direttore operativo del Gse, «si stima che alla fine di quest'anno le domande di nuovi impianti avranno un'accelerazione e arriveranno oltre il migliaio di megawatt, quasi un raddoppio rispetto al totale di istallazioni attuali». La corsa al solare si concentrerà in autunno e in inverno, poiché da gennaio l'incentivo – il più saporito al mondo – si ridurrà tra il 10 e il 25%. Non a caso le associazioni delle imprese delle rinnovabili sono preoccupatissime dalla piega che nella Manovra stanno prendendo gli incentivi al mercato. In particolare, era prevista l'abolizione dell'obbligo di ritiro dell'eccesso di offerta di certificati verdi da parte del Gse.