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Questo articolo è stato pubblicato il 11 luglio 2013 alle ore 12:37.
La città del futuro che i giovani immaginano è fatta di mezzi pubblici intelligenti e possiede un'anima green ma, soprattutto, tecnologica, con innovative soluzioni basate sui social network in grado di abilitare all'utilizzo di svariati servizi. È quanto ha messo in evidenza un'indagine su 100 utenti (in prevalenza giovanissimi) lanciata da Ntt Data in collaborazione con il Liceo Scientifico Albert Einstein di Milano, che ha indagato il rapporto di questa fascia di popolazione con le smart cities, le città intelligenti del prossimo futuro.
Tra i principali desideri per rendere più fruibile la vita cittadina c'è la creazione di "infrastrutture per migliorare la vita dei cittadini" (64%), mezzi pubblici intelligenti (55%), energia green (54%) e auto elettriche (49%). Non è casuale, quindi, che percentuali significative di intervistati si aspettino che le applicazioni mobili del futuro riescano a fornire informazioni ritenute importanti come quelle relative alla situazione del traffico in tempo reale (51%), agli orari di treni e metro (49%) e, dato decisamente meno scontato, alle colonnine per ricaricare le auto elettriche (45%).
I risultati di questa indagine hanno rappresentato il punto di partenza del lavoro di cinque studenti del quarto anno del Liceo Scientifico Albert Einstein di Milano che, in collaborazione con Ntt Data, hanno creato due applicazioni per smartphone per rispondere alle esigenze espresse dal campione. La prima è stata denominata CleanMI, pensata per essere ospitata su piattaforma Android e che si propone di rendere divertente un'attività solitamente non certo amata dai giovanissimi, ossia effettuare la raccolta differenziata. Il meccanismo cruciale è la creazione, da parte degli utenti dell'app, di minivideo ispirati al corretto (e allo stesso tempo ironico) smaltimento dei rifiuti, che poi possono essere votati dagli "amici", permettendo così la conquista delle medaglie e punti green necessari a scalare la classifica di CleanMi.
Il tentativo, in perfetto stile web 2.0, è quello di diffondere viralmente un messaggio positivo, che poi potrebbe persino essere in qualche modo "premiato" dalle aziende locali addette alla raccolta dei rifiuti. Altre funzioni rimandano a esigenze informative, come la possibilità di conoscere il bidone corretto per lo smaltimento facendo leggere dalla app il codice a barre del prodotto. L'altra applicazione sviluppata dai ragazzi del Liceo Einstein si chiama NaviGreen, che consente di programmare itinerari a Milano come GoogleMaps, ma risparmiando sulla CO2 e sui consumi di carburante.
I percorsi possono essere calcolati scegliendo i mezzi "ecologici" preferiti: dunque bici, mezzi pubblici, ma anche auto elettrica. Anche in questo caso è presente un aspetto social, con la presenza di profili personali che permettono di divulgare notizie come la benzina risparmiata e i percorsi effettuati, nonchè di avvistare "amici" in tempo reale lungo il proprio viaggio ecologico. Anche se per il momento entrambe le applicazioni non sono destinate a essere commercializzate, il messaggio è chiaro: l'integrazione tra tecnologia, social network e sensibilità green può essere la chiave per far passare il complicato concetto delle smart cities anche tra i giovanissimi.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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