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Questo articolo è stato pubblicato il 11 marzo 2011 alle ore 08:51.

Le tensioni in Nord Africa, che hanno innescato il rincari delle materie prime, fanno sentire i loro effetti sull'economia. L'indice dei prezzi al consumo è infatti salito oltre le attese in Europa e in Cina. In Germania l'inflazione è accelerata al 2,1% nel mese di febbraio, dal 2% registrato in gennaio. Si tratta del quarto rialzo mensile consecutivo che corregge una prima stima più bassa. Il rialzo mensile è stato pari allo 0,5%. Il dato annuo è superiore alle stime che puntavano sul 2,0% di incremento.
Prezzi in salita in Spagna
In Spagna l'inflazione è salita del 3,4% su base annuale. È il tasso più elevato dall'ottobre 2008. I dati sono in linea con le stime precedenti, sulla base del rialzo dei prezzi dei carburanti e delle bevande non alcoliche. L'indice armonizzato dei prezzi al consumo era aumentato del 3% a gennaio. L'inflazione «core», non compresi i prodotti alimentari non trasformati e i prezzi energetici, è salita all'1,8% nel mese di febbraio dall'1,6% a gennaio. La Banca centrale europea mira a mantenere il tasso medio di inflazione tra i 17 paesi della zona euro, appena al di sotto del 2%.
Inflazione oltre alle attese in Cina
Come accennato l'inflazione è cresicuta oltre le attese anche in Cina. Qui l'aumento dei prezzi al consumo è stato pari al 4,9% nel mese di febbraio su base annua, invariato rispetto al mese precedente, ma ben al di sopra dell'obiettivo ufficiale. Lo ha reso noto venerdì mattina il National Bureau of Statistics cinese. Il dato è leggermente superiore alle aspettative medie degli analisti che prevedevano un rialzo del 4,8%, ma è ben al di sopra l'obiettivo ufficiale del 4% per il 2011, nonostante le misure adottate dal governo per calmare i prezzi negli ultimi mesi.
Il ruolo delle valute
Parlando di prezzi, il governatore della Banca centrale cinese Zhou ha sottolineato che la rivalutazione dello yuan non è uno degli «strumenti principali» per combattere l'inflazione in Cina, ribadendo che Pechino attuerà una riforma del tasso di cambio «graduale». «I tassi di cambio influenzano i prezzi in Cina, fino ad un certo punto, ma tra i diversi strumenti per combattere l'inflazione, i principali non sono certamente centrati sul tasso di cambio» ha detto.
Pechino pronta a sostenere l'Eurozona
Il governatore della Banca centrale cinese, Zhou Xiaochuan, ha detto anche che Pechino è «molto fiduciosa nella zona euro». «Nonostante le difficoltà in alcuni Paesi europei, la Cina sostiene saldamente l'Eurozona perché superi le difficoltà di bilancio e abbia successo nella corsa alla loro ripresa economica», ha detto Zhou, mentre i capi di Stato e di governo dei 17 paesi della zona euro stanno per iniziare a Bruxelles un incontro sulla crisi del debito.
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