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Questo articolo è stato pubblicato il 11 marzo 2011 alle ore 08:49.
Ricostruire Christchurch dopo il terremoto del 22 febbraio scorso costerà 20 miliardi di dollari neozelandesi (10,6 miliardi di euro). E' quanto calcolano gli esperti del ministero del Tesoro neozelandese, anche se stime non ufficiali parlano già di 30 miliardi di dollari. Il governo, che ha già speso più di 250 milioni di dollari nelle scorse due settimane nei primi interventi di ricostruzione dopo il sisma che ha provocato la morte di 166 persone (di cui solo 99 per ora identificate) sta cercando di rimettere in funzione la principale città dell'Isola del Sud al più presto. Ma più passa il tempo più diventa chiaro che ci vorranno mesi, forse anni per ritornare alla normalità, mentre uffici e aziende si spostano a Wellington e Auckland e un numero sempre maggiore di famiglie si rassegna a passare l'inverno incombente in roulette e prefabbricati.
Quello che è certo è che la ricostruzione di case, aziende e infrastrutture chiave alimenterà il settore delle costruzioni e porterà anche a una crescita del prodotto interno lordo e a una diminuzione della disoccupazione nel medio periodo.
«Gli effetti del terremoto arriveranno in due riprese – ha spiegato il ministro delle Finanze Bill English. – Inizialmente le conseguenze saranno negative per la nostra economia, sia dal punto dei conti governativi e delle entrate fiscali. Ma successivamente un incremento del Pil si farà sentire».
Le previsioni parlano di un aumento degli investimenti generali del 40 per cento, mentre quelli immobiliari aumenteranno dell'80 per cento. Ci si aspetta anche un aumento dell'occupazione nel settore delle costruzioni, comparto in cui la Nuova Zelanda soffre di una cronica mancanza di manodopera.
Conseguenze sono previste anche per il mercato immobiliare: se i prezzi delle case a Christchurch sono destinati a crollare, dovrebbero invece aumentare quelli di Wellington e Auckland e di altri centri protagonisti dell'esodo di molte famiglie terremotate, che hanno deciso di lasciare Christchurch per sempre. Timaru, cittadina dell'Isola del Sud ha visto la popolazione aumentare da 27mila a 33mila persone in poche settimane, con inevitabili conseguenze sui prezzi degli affitti e delle compravendite di immobili.
Intanto la Banca centrale neozelandese ha abbassato il tasso ufficiale di sconto dal 3% al 2,5% per cercare di recuperare la fiducia dei risparmiatori e degli investitori in questo momento di grande difficoltà per il paese oceanico.
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