Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 14 marzo 2011 alle ore 16:10.
Nel 2010 la ripresa delle esportazioni ha interessato tutta l'Italia. Dopo il crollo subito nel 2009, le diverse ripartizioni territoriali presentano rialzi a doppia cifra. La fotografia dell'ultima rilevazione Istat sottolinea in particolare l'aumento particolarmente elevato registrato per l'Italia insulare (+51,7%), «dovuto al forte incremento delle esportazioni di prodotti petroliferi raffinati». Anche il Centro e il Sud registrano aumenti superiori alla media nazionale (+15,7%, come già rilevato dall'Istituto di statistica), rispettivamente +17,2% e +15,9%.
Gli aumenti dell'export regione per regione
Nel 2010, i maggiori aumenti dell'export, guardando alle regioni che contribuiscono di più ai flussi commerciali con l'estero, sono stati messi a segno da Sardegna (+59,4%), Sicilia (+47,6%), Lazio (+24%), Puglia (+20,2%), Trentino-Alto Adige (+19,4%) e Abruzzo (+18,8%). Mentre l'Istituto di statistica registra una crescita contenuta per Liguria (+1,9%) e Friuli-Venezia Giulia (+7,9%). Ed è inferiore alla media nazionale la crescita delle esportazioni per Marche (+11,2%) e Lombardia (+14,1%), regione per la quale si riduce leggermente la quota sul complesso delle esportazioni nazionali (dal 28,2 al 27,8%).
La performance del Mezzogiorno
Nel complesso il Mezzogiorno ha visto salire le esportazioni del 27%, e la quota sull'export nazionali è aumentata dal 10,5% del 2009 all'11,5% del 2010. L'analisi per area di sbocco mette in evidenza come la crescita delle esportazioni delle regioni del Mezzogiorno abbia interessato maggiormente i flussi diretti verso i paesi extra Ue (+35,7%), con variazioni particolarmente significative per Russia, paesi Mercosur (America meridionale), e Turchia. Un incremento particolarmente intenso si registra, per l'area Ue, anche per le esportazioni verso la Spagna. Per le altre regioni risulta sempre maggiore l'incremento delle esportazioni verso i paesi Ue.
Le quote dell'export tra Nord Centro e Sud
Nonostante la crescita del Mezzogiorno, le aziende del Nord continuano ad essere il motore dell'export italiano. Come emerge dai dati Istat il Nord ovest mantiente una quota del 39,9% (di cui il 27,8% arriva solo dalla Lombardia). Il Nord est ha una quota del 31,3%, il centro del 15,8%, mentre a Sud e isole, come accennato, fa capo l'11,5 per cento.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Permalink
Ultimi di sezione
-
Gli economisti
Perché preoccuparsi per la Francia?
di Paul Krugman
-
gli economisti
Krugman: il dibattito sull'austerity è politicizzato
di Paul Krugman
-
Italia
A Theory About European Naval Domination
di Paul Krugman
-
Italia
Una teoria sul predominio navale dell'Europa
di di Paul Krugman
-
IL PIANO JUNCKER
Gros: consumi prima che investimenti
di Daniel Gros