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Questo articolo è stato pubblicato il 11 maggio 2011 alle ore 14:59.

Salari italiani ventiduesimi nell'Ocse (Fotogramma)Salari italiani ventiduesimi nell'Ocse (Fotogramma)

I salari italiani restano sotto la media Ocse, mentre il peso del fisco continua ad aumentare: è la fotografia scattata dal rapporto «Taxing Wages» realizzato dall'Ocse che segnala come nel 2010 lo stipendio medio netto di un single senza figli a carico sia risultato pari a 25.155 dollari, al di sotto sia della media dell'area (26.436 dollari) sia di quella dell'Unione europea a 15 (30.089 dollari). Un dato che colloca l'Italia al 22esimo posto, uno sopra quello del 2009 recuperato grazie al sorpasso sulla Grecia. Il salario lordo si attesta invece a 35.847 dollari, leggermente sopra la media Ocse pari a 35.576 dollari ma ben al di sotto di quella europea pari a 42.755 dollari. In questo caso l'Italia è 19esima.

Salgono le tasse sui salari
A salire è intanto il peso delle tasse sui salari. Nel 2010, secondo lo studio dell'Organizzazione parigina, il cuneo fiscale, la differenza cioè tra quanto percepito dal lavoratore e quanto effettivamente pagato dal suo datore di lavoro, sempre per un single senza figli, è salito dal 46,5% al 46,9%, collocando l'Italia al quinto posto. L'Italia supera così in classifica l'Ungheria al 46,4%, e si colloca alle spalle di Austria (47,9%), Germania (49,1%), Francia (49,3%) e Belgio (55,4 per cento). La media Ocse è pari al 34,9 per cento. Peggio, in proporzione, vanno le cose in Italia per un lavoratore sposato con due figli. In questo caso il cuneo fiscale pari al 37,2% colloca l'Italia al terzo posto, dietro soltanto a Belgio (39,6%) e Francia (42,1%), a fronte di una media Ocse pari al 24,8 per cento.

Diversi i segnali nel resto del mondo. Il cuneo fiscale medio per i singoli contribuenti, senza bambini, è diminuito di circa 1,4 punti percentuali sopra la fascia di reddito media nell'area Ocse nel periodo 2000-2009. Una riduzione più consistente, di 2,1 punti, é stata riscontrata nei salari più bassi di riflesso, in particolare, della riduzione delle imposte sui bassi redditi adottato da un gruppo di Paesi come Olanda, Svezia, Repubblica Slovacca, Finlandia, Ungheria.

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