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Questo articolo è stato pubblicato il 12 maggio 2011 alle ore 14:07.

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Il tasso di disoccupazione in Grecia è salito bruscamente al 15,9% in febbraio dal 15,1% del mese precedente (e dal 14,8% di dicembre). Lo comunica l'ufficio statistico greco, Ellstat. Il numero delle persone occupate é sceso ulteriormente a 4,18 milioni in febbraio da 4,27 milioni di lavoratori nel mese di gennaio. Da maggio dello scorso anno, la Grecia ha attuato un rigido programma di austerità in cambio di un prestito di 110 miliardi di euro da parte dell'Unione europea e del Fondo monetario internazionale, ma questo programma ha pesato sull'economia.

Nel suo bilancio 2011, il governo greco aveva stimato che la disoccupazione sarebbe potuta salire al 14,5% nel 2011 prima di toccare un picco del 15% nel 2012. Dal canto loro, i sindacati dicono che la disoccupazione potrebbe salire fino al 20% quest'anno. Nelle previsioni ufficiali, l'Fmi aveva detto che la disoccupazione sarebbe arrivata al culmine del 15,2% nel 2012. I giovani rimangono più colpiti dalla crisi in Grecia, con il 40,4% di quelli di età compresa tra 15 e 24 anni senza lavoro, nel mese di febbraio, rispetto al 32,0% dell'anno precedente. Anche le donne continuano ad avere opportunità di lavoro inferiori a quelle maschili: la percentuale di donne disoccupate é salita al 19,0% nel mese di febbraio, contro il 15,3% di un anno prima.

Gli incontri della Troika per la concessione degli aiuti
Proseguono, intanto, ad Atene gli incontri fra i rappresentanti della "troika" (Fondo Monetario Internazionale, Unione Europea e Banca Centrale Europea) e i funzionari del ministero delle Finanze ellenico per la concessione della quinta tranche del prestito da 110 miliardi di euro concesso alla Grecia un anno fa per salvare la sua economia dal fallimento. Secondo la stampa greca, dai controlli già effettuati risultano significative deviazioni dagli obiettivi del programma varato dal governo di Atene in accordo con la troika. Oltre il "buco nero" di 1,3 milioni di euro - secondo dati del ministero delle Finanze - registrato nel bilancio dello Stato per i primi quattro mesi del 2011, sono stati riscontrati grandi ritardi nell'attuazione del programma delle privatizzazioni, dalle quali lo Stato si è impegnato a incassare circa 50 miliardi di euro che dovranno essere destinati alla riduzione del debito. Ritardi sono stati riscontrati dagli esperti della troika anche per quanto riguarda l'andamento delle riforme strutturali di cui più volte ha parlato lo stesso primo ministro George Papandreou.
Al termine dei controlli, che proseguiranno ancora per per qualche giorno, si deciderà anche se la Grecia ha davvero bisogno di nuovi aiuti e in quale misura.
Il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, ha detto che la Grecia dovrà metter mano a ulteriori misure di risparmio prima di poter ottenere il via libera a nuovi aiuti internazionali. «Se emerge che la Grecia non è in grado di tornare a finanziarsi sul mercato come previsto - ha detto il ministro intervenendo in parlamento a Berlino - allora bisogna discutere di quali misure aggiuntive la Grecia può prendere».

Fmi, non necessaria ristrutturazione debito
Secondo Antonio Borges, direttore per l'Europa del Fondo Monetario Internazionale, la ristrutturazione del debito greco non sarebbe necessaria. In una conferenza a Francoforte Borges ha detto che «a questo punto riteniamo che la Grecia dovrebbe muoversi nella giusta direzione di un debito sostenibile» . «Il programma greco è ambizioso», ha precisato Borges aggiungendo che il Fondo sta esaminando il piano di aggiustamento dei conti di Atene e che le conclusioni della revisione verranno rese note a giugno.

Il presidente dell'Eurogruppo, Jean-Claude Juncker, ha invece sottolineato che la ristrutturazione del debito greco sarebbe «una catastrofe», in quanto avrebbe un impatto molto negativo sulla stabilità della zona euro. «Noi non dobbiamo nemmeno discutere sulla possibilità di una ristrutturazione del debito greco», ha detto Juncker, sottolineando come anche solo il parlarne aumenti i rischi sul fronte della situazione del debito sovrano.

I rendimenti dei titoli di Stato greci hanno intanto registrato oggi un brusco rialzo, con il tasso dei bond a due anni che ha toccato un nuovo record. Il rendimento dei decennali è salito di 7 punti base al 15,64% riavvicinandosi al picco massimo del 16,34% toccato il 27 aprile scorso. Il tasso dei titoli a 2 anni è schizzato al record del 26,77% per poi riportarsi al 25,32%. Per gli analisti di Credit Suisse una ristrutturazione del debito greco è «inevitabile», si legge in una nota diffusa oggi e citata dall'agenzia Bloomberg, mentre ieri gli esperti di Barclays hanno detto di ritenere probabile una ristrutturazione nella prima metà del 2012.

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