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Questo articolo è stato pubblicato il 25 maggio 2011 alle ore 12:16.

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La ripresa dell'economia mondiale sta divenendo più generale e in grado di sostenersi da sola tuttavia restano dei rischi potenziali e la crescita mostra due velocità fra i Paesi emergenti e quelli sviluppati che continuano a recuperare in maniera moderata. Queste le previsioni del rapporto Ocse secondo cui il tasso di disoccupazione dei Paesi dell'area, la cui crescita del Pil si fermerà al 2,3% quest'anno contro il 4,2% del mondo, rimane ben al di sopra dei livelli pre-crisi con una stima in lieve calo al 7,9% che scenderà al 7,4% nel 2012.

La Fed alzi i tassi, la Bce no
L'ente parigino ha anche fornito indicazioni di politica monetaria spronando gli Stati Uniti ad alzare i tassi di interesse, una necessità non impellente invece per la Banca centrale europea. Per l'Ocse, infatti, l'Eurozona ha bisogno di una uscita graduale dagli stimoli pubblici a sostegno dell'economia, scrive l'Outlook dell'Ocse sull'economia mondiale. «L'inflazione crescerà ancora un poco, soprattutto a causa dei prezzi dell'enegia ma non si vedono effetti di trasmissione ai salari e altri prodotti», spiega l'Ocse, concludendo che per la politica monetaria della Bce non c'è immediata necessità di alzare nuovamente i tassi di interesse.

Quanto alla Federal Reserve, invece, l'Ocse indica che dovrebbe alzare i tassi di interesse all'1% nel secondo semestre dell'anno per garantire una transizione graduale dell'economia verso una crescita sana. L'ente parigino sprona così l'istituto presieduto da Ben Bernanke verso nuove strette monetarie, strette che a giudicare dalle ultime indicazioni del governatore della Fed non sembrano all'orizzonte nel brevissimo periodo.

Focus Stati Uniti
Dall'ultimo rapporto dell'Organizzazione per lo sviluppo economico e per la sicurezza emerge che l'economia statunitense, supportata da una politica monetaria accomodante e da un quadro finanziario favorevole, continua il suo graduale recupero dalla recessione che si è conclusa un anno e mezzo fa. Tuttavia gli effetti negativi della crisi continuano a farsi sentire, soprattutto sotto forma di un'elevata disoccupazione. La dinamica della crescita congiunturale, secondo l'analisi, «dovrebbe guadagnare la velocità e il tasso dei senza lavoro dovrebbe continuare a diminuire per tutto il 2012, anche se tasso di espansione sarà frenato dalla riduzione dell'indebitamento delle famiglie e dall'avvio del consolidamento fiscale».

La Fed, secondo l'analisi, «dovrebbe continuare a sostenere lo sviluppo», poiché l'economia viaggia sotto il suo potenziale e l'inflazione "core" rimane bassa». Tuttavia, prevede l'Ocse, «una riduzione modesta dello stimolo monetario comincerà nella seconda metà dell'anno» al fine di ridurre le probabilità di un potenziale rapido aumento dei tassi di interesse più in là nel tempo. E sui conti pubblici Usa l'Ocse ritiene che, con disavanzi di bilancio molto elevati e un debito federale in rapido aumento, «diventerà sempre più urgente» in un'economia che continua a recuperare, un accordo credibile sul medio termine sul programma di consolidamento fiscale.

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