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Questo articolo è stato pubblicato il 10 giugno 2011 alle ore 20:25.

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Paul KrugmanPaul Krugman

Martin Wolf, commentatore di economia del Financial Times, alcuni giorni fa ha scritto un articolo molto importante sulle difficili scelte che i paesi della zona euro dovranno effettuare. Il 31 maggio Wolf ha scritto: «La zona euro, così com'è stata progettata, ha fallito. Si reggeva su una serie di principi che si sono dimostrati impraticabili al primo contatto con una crisi finanziaria e fiscale». Per sintetizzare la sua tesi possiamo dire che alla periferia d'Europa sono già in atto corse al rallentatore alle banche e che i sistemi bancari di quei paesi sono sostenuti soltanto da un processo in virtù del quale, per esempio, la banca centrale d'Irlanda prende capitali in prestito dalla Bundesbank e poi li presta a sua volta alle banche private irlandesi per subentrare ai depositi che si stanno volatilizzando.

La Bundesbank è già molto turbata per le ingenti richieste per i debitori nei guai, sostenuti dal debito sovrano come collaterale. In ogni caso, però, se in conseguenza della ristrutturazione del debito i finanziamenti si arrestassero, ne deriverebbe il crollo dei sistemi bancari delle nazioni debitrici, processo che Wolf ritiene che possa portare alla loro espulsione dalla zona euro. (Mi fa quasi sembrare un ottimista!). «La zona euro è alle prese con una scelta tra due opzioni, entrambe inaccettabili: o il default e la disgregazione parziale, oppure un supporto ufficiale illimitato» sostiene Wolf. «L'esistenza di questa opzione dimostra che un'unione stabile necessita come minimo di una maggiore integrazione finanziaria e di un più ampio supporto fiscale di quanto si fosse previsto all'inizio. Come procederà adesso la politica in queste scelte? Non ne ho proprio idea».

La Banca centrale europea continua a ripetere che una ristrutturazione è inconcepibile. Ma i programmi di austerity non stanno funzionando. Le prospettive di un ritorno alla finanza normale, più che avvicinarsi, si stanno allontanando. Se volete il mio parere, vi dirò che il livello dell'acqua ormai è sceso talmente tanto da esporre le barre del combustibile nucleare. Ormai ci troviamo prossimi alla fase di fusione del nocciolo.
(Traduzione di Anna Bissanti)

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