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Questo articolo è stato pubblicato il 23 giugno 2011 alle ore 15:32.

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Due miliardi di euro a disposizione delle imprese di costruzioni, da investire in progetti di piccolo taglio. Oltre a una serie di intese collaterali per l'assistenza all'estero, il monitoraggio del mercato, la stipula di partnership tra filiali e imprese a livello locale. È il contenuto dell'accordo siglato questa mattina dall'amministratore delegato di Unicredit, Federico Ghizzoni, e dal presidente di Ance, Paolo Buzzetti. Il nome "Ripresa Cantieri Italia" spiega l'idea che lo ha ispirato. E proprio Ghizzoni racconta: «Dopo la fase di crisi più acuta, nella quale le banche hanno fatto da ammortizzatore economico e sociale, è arrivato il momento di puntare su iniziative che accompagnino la crescita del paese».

Mutui per l'edilizia residenziale
In dettaglio, l'accordo prevede un plafond di due miliardi di euro per due anni, prolungabile di altri dodici mesi. Soldi che potranno essere usati per progetti di edilizia residenziale con una dimensione compresa tra i 3 e i 15 milioni. Si tratterà essenzialmente di mutui sottoscritti per realizzare nuove costruzioni e, in alcuni casi, per operazioni di ristrutturazione di immobili. Non saranno incluse le operazioni meramente speculative di compravendita di edifici. Nell'accordo sono elencati i criteri, piuttosto stringenti, che le imprese devono rispettare per accedere ai fondi. Sono requisiti ispirati a un'alta sostenibilità del progetto. All'impresa, ad esempio, è richiesto di esibire il proprio curriculum di lavori fatti in precedenza.

Ghizzoni: assistenza per chi lavora all'estero
«Non c'è crescita se le costruzioni non funzionano», ha detto Ghizzoni, illustrando l'importanza di questo accordo. Che verrà declinato anche all'estero. «Unicredit è presente in quasi tutta Europa e in 50 paesi in tutto il mondo. Ha ovunque personale di lingua italiana e, all'occorrenza può fornire anche assistenza legale. Questo nostro patrimonio è a disposizione delle imprese». Gli altri dettagli dell'accordo sono stati spiegati da Paolo Buzzetti: «Avremo in primo luogo delle intese a livello locale che adatteranno ai territori l'accordo generale. E avvieremo con Unicredit un osservatorio congiunto, attraverso il quale fare un monitoraggio costante del mercato». In questo modo le esigenze del mercato potranno subito essere prontamente seguite. Infine, un proposito per il futuro. Dice Buzzetti: «Faremo partire una linea di prodotti finanziari per le imprese che vogliono riqualificare le nostre città». Allo studio, infatti, ci sono "mutui verdi" per chi costruisce edifici in classe A e B.

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