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Questo articolo è stato pubblicato il 25 giugno 2011 alle ore 09:14.

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Confermata la linea Tremonti: manovra unica e su più anniConfermata la linea Tremonti: manovra unica e su più anni

di Marco Rogari
ROMA - «Unica» ma «modulata su più anni» e con «norme di grande e positiva incidenza per lo sviluppo». È una nota ufficiale di Palazzo Chigi, diffusa a metà pomeriggio, a fornire l'identikit definitivo della manovra da 43-45 miliardi che sarà varata dal Consiglio dei ministri giovedì 30 giugno con un decreto accompagnato dal disegno di legge delega sulla riforma fiscale. Questa precisazione arriva poche ore dopo che da Bruxelles Silvio Berlusconi aveva prospettato un'operazione in due tappe: «La manovra non avrà una cifra molto elevata, riguarderà l'immediato» e «sarà prodromica a quella che presenteremo prossimamente», aveva detto il premier. Una tempistica chiaramente non in linea con quella prevista dal ministro dell'Economia Giulio Tremonti, sempre propenso al varo di un piano pluriennale di finanza pubblica, comprensivo di misure per la crescita, in un'unica soluzione anche per rassicurare ulteriormente l'Europa e i mercati.

A questo punto le tensioni che già attraversano i ministeri e la maggioranza in previsione dei nuovi tagli in arrivo, sembrano destinate a crescere soprattutto nei rapporti tra la presidenza del Consiglio e via XX settembre. Nella maggioranza c'è chi parla immediatamente di un nuova tesa trattativa tra il ministro dell'Economia e Palazzo Chigi per un chiarimento immediato. Ma altri ambienti della stessa maggioranza smentiscono qualsiasi tensione e fanno sapere che il premier non intendeva affatto posticipare la correzione della manovra vera e propria per il 2013-2014 a una fase successiva a quella del varo della cosiddetta manutenzione contabile da 5-7 miliardi per il biennio 2011-2012. Per l'entourage del premier si sarebbe insomma trattato di un equivoco dovuto al fatto che nei testi disponibili è contenuto prima l'intervento per il 2011 e poi quelli per gli anni successivi e la decisione di divulgare la nota sarebbe stata stata presa autonomamente da Palazzo Chigi. Una nota che, oltre evidenziare la decisione di amalgamare rigore e sviluppo, conferma la tabella di marcia stilata da Tremonti e spazza via gli ultimi dubbi.

Tremonti ieri mattina ha fatto il punto con diversi ministri (Maurizio Sacconi, Roberto Calderoli, Renato Brunetta) e ha incontrato prima la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia e subito dopo i leader di Cisl e Uil, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti per un giro d'orizzonte sulle linee guida della manovra e soprattutto della riforma fiscale. La Cgil ha fatto subito trapelare la sua irritazione per non essere stata consultata. Bonanni ha detto di aver nuovamente chiesto al ministro «una riforma fiscale integrale».

La strada della manovra continua comunque a non presentarsi in discesa. Tremonti deve fare i conti con le richieste dei ministeri e della maggioranza, che verranno esplicitate martedì nel corso di un vertice già convocato, al quale parteciperano esponenti di Pdl, Lega e Ir. Senza considerare che il ministro della Giustizia, e prossimo segretario del Pdl, Angelino Alfano ieri ha affermato: «Non andremo in Parlamento con testi blindati».
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