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Questo articolo è stato pubblicato il 30 giugno 2011 alle ore 13:39.

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«Chiediamoci se non aprire ancora di più il mercato del lavoro: lo faremo oggi anche con la liberalizzazione del collocamento». Così il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, ha concluso la sua risposta al question time in Aula al Senato sulle iniziative per favorire l'occupazione femminile, facendo riferimento alla norma, l'articolo 28, prevista nella manovra economica che sarà approvata oggi del Consiglio dei ministri.

La norma prevede l'autorizzazione allo svolgimento delle attività di intermediazione anche per scuole, università, comuni, patronati, gestori di siti internet (ma che svolgano l'attività senza fini di lucro).

Favorire l'occupazione femminile
Sacconi ha spiegato anche che «il percorso per un mercato del lavoro più inclusivo e più aperto per le donne continua, ma credo - ha aggiunto - che dovremo riflettere sull'eccezione italiana di una cronica bassa occupazione regolare, in tutto il dopoguerra, anche nei momenti di maggiore sviluppo dell'occupazione, e chiederci se alcune rigidità regolatorie non abbiano ulteriormente incoraggiato processi, se non di esclusione, di forte contenimento dell'occupazione».

Sì alla riforma dell'assistenza
Parlando invece della legge delega per la riforma del fisco Sacconi ha detto che il provvedimento «ipotizza una riforma dell'assistenza in direzione degli obiettivi di conciliazione»: in particolare, per favorire le situazioni di non autosufficienza «che si caricano sulla responsabilità delle donne». Nello specifico, ha spiegato il ministro del Lavoro, le Regioni attraverso le Asl avranno a disposizione lo strumento dell' «indennità sussidiaria per favorire attività in risposta ai bisogni di non autosufficienza», con l'obiettivo, ha precisato, di «offrire a persone non autosufficienti risposte appropriate, ma anche per consentire adeguate possibilità di conciliazione per non escludere la donna dal mercato del lavoro».

In arrivo un'Authority per le casse di previdenza private
Sacconi ha annunciato anche che nella manovra oggi all'esame del Cdm figurerà anche la proposta di un'Authority di vigilanza per le casse di previdenza private, per le quali il Governo auspica l'avvio di una progressiva fusione. L'Authority in questione, ha aggiunto il ministro, sarà Covip, spiegando che si tratta della «soluzione più contigua, ovvero con la cultura della gestione previdenziale necessaria». Sulla fusione delle casse di previdenza private, infine, il ministro ha osservato: «Penso che nella loro libertà e autonomia, fino a un certo punto, gli enti di previdenza privati debbano pensare anche a processi di fusione, per garantire la stabilità di queste casse».

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