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Questo articolo è stato pubblicato il 21 luglio 2011 alle ore 08:27.

Riforma dell'apprendistato, collocamento liberalizzato, stretta sull'abuso dei tirocini e agevolazioni fiscali per promuovere l'autoimprenditorialità dei ragazzi. È il poker di misure su cui punta il Governo per contrastare la disoccupazione giovanile che secondo gli ultimi dati veleggia intorno al 29 per cento.

Rispondendo ieri alla Camera a un'interrogazione dei deputati Pdl, Simone Baldelli e Giuliano Cazzola, il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, ha ribadito come lo status occupazionale dei giovani rappresenti «un'emergenza nazionale», legata, a suo dire, «al disastro educativo che si è prodotto nei recenti decenni». Sacconi ha osservato che nel Paese «c'è un forte disallineamento» tra le competenze richieste dal mercato del lavoro e quelle disponibili: «Anche per questo - ha ricordato - è stato adottato un programma trimestrale su base provinciale con cui viene monitorata la richiesta di professionalità in ciascun territorio» e che consente pure di orientare gli interventi dell'Esecutivo. Tra questi il ministro ha rilanciato il testo unico sull'apprendistato che, ottenuto l'ok da Regioni e parti sociali, è ora all'esame del Parlamento. Sacconi si è detto fiducioso di arrivare «quanto prima» al via libera definitivo da parte del Consiglio dei ministri e ha ricordato i due punti fondamentali della riforma: omogeneizzare la disciplina regionale sull'apprendistato e realizzzare quanta più formazione possibile direttamente in azienda. Quello che serve «è dare al giovane una formazione vera», ha rilanciato Cesare Damiano del Pd che ha criticato le scelte sui ragazzi fatte dal Governo: «Che ha moltiplicato le forme di lavoro precario contribuendo così a far crescere la disoccupazione giovanile».

Per il titolare di via Veneto invece a pesare sulla (poca) occupazione dei ragazzi è la difficoltà d'incontro tra domanda e offerta di lavoro. Per questo, ha spiegato Sacconi, «abbiamo liberalizzato il collocamento», aprendolo anche ai soggetti privati: «In Giappone ci sono 20mila collocatori privati, nel Regno Unito e in Germani circa 10mila, mentre in Italia sono poco più di 100». E ancora, ha aggiunto il ministro, «stiamo definendo con le Regioni le linee guida per circoscrivere l'impiego dei tirocini sui quali c'è stato certamente un abuso» e, nella manovra di Tremonti, è stato previsto tra l'altro un regime fiscale di vantaggio per l'imprenditoria giovanile. Sacconi ha concluso l'intervento alla Camera parlando anche della situazione occupazionale degli stabilimenti campani di Alenia: «Stiamo seguendo da vicino la questione e siamo pronti ad aprire un tavolo istituzionale se ce ne fosse l'esigenza». Il ministro ha comunque rassicurato: «Allo stato non ci sono informazioni certe che l'azienda voglia trasferire la direzione tecnica».

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