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Questo articolo è stato pubblicato il 24 luglio 2011 alle ore 15:34.

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Poche vacanze per le famiglie italiane quest'anno e rigorosamente low cost; solo gli stranieri danno una boccata d'ossigeno agli operatori, grazie soprattutto agli arrivi dall'Est Europa, con particolare riguardo ai russi, nelle città d'arte e in alcune località balneari come la Riviera adriatica. Le stime Ciset parlano di un +1,8% di arrivi stranieri tra maggio e ottobre 2011 (+2,2% le presenze). Inoltre, sempre più spesso per le vacanze il vettore è rappresentato dagli aerei low cost che hanno una quota del 54% quindi superiore alla metà del mercato.

Tra gli operatori c'è preoccupazione, e in questi giorni ci sono state anche diffuse proteste per l'introduzione della tassa di soggiorno che fa salire ulteriormete i costi della vacanza. Il Presidente di Federterme -Confindustria, Costanzo Jannotti Pecci, ha inviato una «lettera aperta» ai sindaci dei comuni termali (le strutture termali sono 378) e al presidente dell'associazione nazionale comuni termali (Ancot)per segnalare «la più viva preoccupazione per le ricadute dell'applicazione della tassa di soggiorno». Confcommercio Lombardia e Regione hanno lanciato l'altolà alle amministrazioni locali, Comune di Milano in pole, sulla tassa per i turisti.

Il problema è la fascia media italiana, costituita dalle famiglie. «C'è chi riduce il budget – dice Alberto Corti, direttore Federviaggio –, passando da due vacanze ad una, o non va via del tutto. Il rischio è che la crisi si faccia sentire dopo il picco estivo, con un impatto negativo sugli short break di settembre». In base alle rilevazioni di Federviaggio l'Italia risulta la destinazione che più soffre per l'indebolimento del potere di acquisto del cliente italiano. Ermando Mennella, presidente di Federalberghi Ischia dice: «Nei week end è tutto esaurito, ma è cambiata la vacanza, si è ridotto il numero di giorni di permanenza e durante la settimana c'è un calo di presenze».

Le associazioni dei consumatori denunciano poi il caro-affitti. In media l'Italia risulta più cara del 6% rispetto alla media europea, il caro-affitti e «il peso della crisi determineranno un calo delle presenze del 15% rispetto allo scorso anno» dichiara Carlo Pileri, presidente Adoc il quale sottolinea che gli aumenti maggiori si registrano in Trentino-Alto Adige (+3,7%).

Elena David, presidente Aica, resta ottimista grazie agli stranieri nelle città d'arte. Il monitoraggio dell'Enit evidenzia un +10/25% di richieste dalla Germania, in particolare per quanto riguarda le destinazioni dell'Adriatico settentrionale e centrale e del Lago di Garda. Per quanto riguarda l'Europa dell'Est la Russia fa la parte del leone e gli operatori turistici registrano incrementi elevati nelle vendite, con oscillazioni che variano dal 60 al 90%. Tra le regioni maggiormente richieste per il prodotto balneare spiccano il Veneto, la Sicilia, l'arcipelago e la costiera campana, le località marine sarde».

La programmazione charter italiana è stata rimodulata a causa del crollo delle richieste per Egitto e Tunisia. «L'estate è partita tardi e lenta per l'outgoing - afferma Roberto Corbella, presidente Astoi -. Il lungo raggio ha beneficiato in parte di un traffico che ha rinunciato al Nord Africa. Il trend di luglio è discreto, mentre agosto si presenta a macchia di leopardo».

Andrea Giannetti, presidente Assotravel, aggiunge: «Le prenotazioni di pacchetti sono in flessione del 30%; la redditività è in calo, con ricavi giù dell'8 per cento».

I NUMERI
-8%
Stima Assotravel

Secondo Assotravel, le prenotazioni di pacchetti sono in flessione del 30%. E la redditività è in calo, con ricavi in flessione dell'8%

54%
Quota del volo low cost

Anche quest'anno il low cost conquista la fetta più grossa contro il 31% delle compagnie tradizionali. Con Ryanair che si ritaglia una quota del 49%

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