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Questo articolo è stato pubblicato il 20 agosto 2011 alle ore 08:14.

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LA DIRETTIVA ETS

I settori
La direttiva Emission trading scheme (Ets) prevede che alcuni settori a forte intensità energetica – centrali termoelettriche, raffinerie, vetrerie, cementifici, cartiere e così via – abbiano un tetto massimo di emissioni. Chi è sotto questo limite acquisisce crediti di emissione, che può rivendere trasformando in un incentivo economico la maggiore efficienza energetica e le minori emissioni. Chi è sopra questo limite invece deve comprare i diritti a emettere, perdendo di competitività se non investe al più presto per ridurre lo spreco di energia e le emissioni
La norma
L'Ets dal 1° gennaio 2012 sarà applicato anche agli aerei. Impone alle compagnie un tetto massimo di emissioni di CO2 con il pagamento di una sanzione di 100 euro per ogni tonnellata in più emessa. La direttiva verrà applicata a ogni operatore aereo che decolla o atterra da o verso un Paese dell'Unione europea indipendentemente dalla nazionalità
Le finalità
La norma vuole indurre comportamenti più virtuosi per l'ambiente tra le compagnie aeree, rispettando i limiti alle emissioni, limiti che potranno essere osservati anche con il ricorso a biocombustibili in parziale sostituzione del cherosene
Le proteste
Molte compagnie aeree hanno protestato. Prima fra tutte la Air transport association of America (Ata), la più importante associazione industriale statunitense, fondata nel 1936. Dopo Gli Usa anche la Cina ha sollevato vibrate proteste contro la direttiva

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