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Questo articolo è stato pubblicato il 23 agosto 2011 alle ore 16:43.

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Il Governo liberal-conservatore della Danimarca ha tagliato le stime di crescita per l'anno in corso e presentato un nuovo pacchetto di stimoli all'economia da 10,8 miliardi di corone (2,1 miliardi di dollari) da spendere entro il 2013. Una quota di 3,7 miliardi di corone sarà utilizzata già quest'anno. Il premier Lars Loekke Rasmussen, che il prossimo 12 novembre dovrà affrontare le elezioni generali, punta a rianimare il mercato immobiliare e a galvanizzare i consumi dell'unico paese scandinavo in recessione dal quarto trimestre 2010.

A luglio il numero di nuove case in vendita é balzato ai massimi da almeno sei anni e nel primo trimestre i prezzi medi degli immobili hanno subito un calo dello 0,6% su base annua e dell'1,9% rispetto al quarto trimestre 2010, come ha rivelato oggi l'associazione delle banche ipotecarie danesi. Rasmussen ha assicurato che i provvedimenti allo studio, che includono la temporanea sospensione di alcune imposte sugli immobili, non appesantiranno le finanze pubbliche e che il governo non ha alcuna intenzione di stimolare la crescita generando più debito.

Nelle previsioni diffuse lo scorso maggio il Governo aveva indicato una crescita del Pil dell'1,9% nel 2011 (+1,7% nel 2012) ma la cifra é stata rvista la ribasso e l'entità della correzione verrà indicata domani, con la presentazione del progetto di Bilancio 2012.

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