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Questo articolo è stato pubblicato il 30 agosto 2011 alle ore 19:07.

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L'anno scorso ha concluso con un giro d'affari di 904 milioni di euro e una crescita pari al 8,4%, sostenuta da 10 milioni di visite in più rispetto al 2009. Il trend positivo degli ultimi tre anni è stato guidato dalla promozione e valorizzazione degli ingredienti italiani, l'apertura di 26 nuovi ristoranti, il rinnovamento del design dei locali e le innovazioni introdotte nel servizio, ad esempio il wi-fi illimitato. Ma McDonald's Italia, in testa nei risultati della ristorazione commerciale, non si ferma qui e studia come rivedere anche le proprie strategie digitali, metterle in ordine e incrementare i canali di contatto con i clienti-utenti. A cominciare dalla nomina, avvenuta un mese fa, di un digital manager.

«Abbiamo già rivisto l'architettura di Mcdonalds.it: non una semplice vetrina, ma un modo più semplice di comunicare - spiega il communication manager Paolo Mereghetti – Non vogliamo dire tutto in un unico sito, sarebbe dispersivo per il consumatore». Così il sito Persapernedipiù.info, ideato per migliorare la trasparenza dell'azienda, «è ottimizzato in ottica social: ogni mese e mezzo lanciamo un tema di discussione, anche "scomodo" per McDonald's stesso. Ad esempio: è bene ricevere dei giochi insieme al pasto?».

In questa via verso il social, manca ancora Facebook, sul quale finora sono stati condotti solo due progetti pilota, per sondare le prospettive, ma senza un vero e proprio "sbarco". Da due anni l'azienda monitora la rete attraverso un'agenzia specializzata, per capire cosa dicono gli utenti. «Il numero dei post e commenti supera di gran lunga le uscite stampa che abbiamo ogni anno: 3mila solo nei primi sei mesi del 2011, gli stessi che in tutto il 2010».

Tra i canali, Facebook e Twitter la fanno da padrone. «Ma se ci sono conversazioni negative non usiamo intervenire, preferiamo ascoltare e imparare. Se poi qualche sito o blog diffonde informazioni false (che fanno presto a diventare "vere" col passaparola della rete), allora scriviamo direttamente al web master», dice Mereghetti.
In generale, l'intento è di arrivare a un dialogo sempre più proficuo con i consumatori. Magari sulla scia dei colleghi tedeschi, che son riusciti a far cooperare gli utenti/clienti all'ideazione di nuove ricette. «Ci piacerebbe, certo. Per ora proseguiamo a integrare l'offerta con sapori del territorio locale, per soddisfare tutte le esigenze (vedi i successi McItaly e Mozzarillo)». E la via del reimaging dei ristoranti? «E' un progetto europeo, ci rifacciamo il look: colori più caldi, sedute più comode. Vogliamo pensarci come casual restaurant, abbandonare il percepito fast-food. Per chi lo vuole, saremo sempre fast, ma ora offriamo un servizio più completo, wi-fi incluso: per far capire che da McDonald's si può stare quanto si vuole».

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