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Questo articolo è stato pubblicato il 30 agosto 2011 alle ore 19:08.
Il mercato della ristorazione commerciale vale circa 49 miliardi di euro, eroga 4,9 miliardi di pasti e vede la presenza di circa 214.800 unità ristorative: un calcolo che tiene conto di attività di dimensioni e caratteristiche di servizio molto varie, che include ristoranti, snack bar, ristorazione rapida e self service, alberghi, trasporti, siti.
In questo ambito, come sottolineano i dati Gira Foodservice segnalati da Camst, le catene di ristorazione coprono il 12,5% del mercato in volume e il 9,8% in valore (e crescono con un tasso del 5,6% medio annuo). Anche nel 2010, anche se in minor misura in confronto al 2009, questo mercato ha sofferto il calo dei consumi alimentari fuori casa: rispetto ai ristoranti tradizionali, le pizzerie e i bar, il mondo della ristorazione commerciale moderna ha retto meglio l'impatto della difficile situazione economica.
Effetto della progressiva perdita del potere d'acquisto dei consumatori, il prezzo ha poi assunto un'importanza centrale mentre l'ha progressivamente perso l'aspetto qualitativo del pasto. Nell'ambito di formule di ristorazione alternative, in termini di offerta si tende alla differenziazione dei menu, con l'introduzione di specialità regionali, piatti etnici, alimenti macrobiotici, per assecondare la varietà dei gusti dei consumatori.
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