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Questo articolo è stato pubblicato il 06 ottobre 2011 alle ore 18:06.

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A fine 2013 gli azionisti del gruppo saranno liberi di vendere a chiunque le loro quote, ma è prematuro parlare di un'eventuale fusione tra Alitalia e Air France. Così il presidente e primo azionista della compagnia di bandiera italiana, Roberto Colannino, frena sull'ipotesi di un "matrimonio" tra le due società. «Prima il piano industriale, poi gli azionisti rifletteranno».

Il nuovo piano industriale al cda del 26 ottobre
Il nuovo piano, che disegnerà gli obiettivi per il prossimo triennio, arriverà sul tavolo del cda convocato per il 26 ottobre e chiamato ad approvare i risultati dei primi nove mesi. «Dopo tre anni - spiega Colaninno - mi ritengo completamente soddisfatto perché abbiamo raggiunto gli obiettivi che volevamo. Siamo arrivati a un punto importante - aggiunge - e ritengo di aver compiuto la missione, possiamo dire "done" (in inglese fatto, ndr). Adesso si tratta di disegnare un prossimo obiettivo e disegnare strategie, sperando che anche questo finisca con un "done"».

Oggi il primo dei 20 nuovi aerei Embraer per il rinnovo della flotta regionale
La rotta deve essere ancora tratteggiata. Intanto, però, Alitalia prosegue il piano di rinnovamento della sua flotta regionale. E oggi il presidente Colannino e l'amministratore delegato, Rocco Sabelli, hanno presentato all'aeroporto Leonardo da Vinci il nuovo Embraer E190. Si tratta del primo dei 20 aerei che riceverà dalla casa produttrice brasiliana entro il 2012. Il valore complessivo dell'ordine è di circa 400 milioni di euro per la fornitura di cinque E-190 da 100 posti (entro il 2011) e di quindici E-175 da 88 posti (entro il 2012). Un tassello cruciale, insomma, per l'avvio del programma di rinnovamento della flotta regional di Alitalia, che prevede la sostituzione dei 16 aerei regional attualmente in flotta (6 Embraer E-170 e 10 Bombardier CRJ-900).

Sabelli: i nostri aerei sono i più giovani d'Europa
«Oggi parte un'operazione radicale - ha spiegato Sabelli - alla fine dei primi tre anni di attività ci sarà uno dei risultati più tangibili dal punto di vista materiale e cioè il rinnovo della flotta. Il 13 gennaio 2009 avevamo 150 aerei e a fine 2012 nessuno di questi sarà uguale a se stesso: 60 saranno rimpiazzati e gli altri 90 saranno completamente rinnovati e riconfigurati negli interni. Alla fine di questa operazione - ha sottolineato - la nostra flotta avrà un'età media di 9 anni e sarà tra le più giovani e moderne. L'investimento nella manutenzione e nel rinnovo è di circa 600 milioni mentre quello per nuovi aerei, acquisiti in leasing, sarà di 1,7 miliardi». Ora Alitalia spera in un maggiore impegno di Embraer nel Vecchio Continente e in Italia. «A un cliente così importante - ha spiegato Sabelli - chiediamo che valuti un proprio investimento diretto in Italia, ad esempio nella manutenzione, che sarebbe importante per il Paese e ci farebbe sentire più assistiti». L'obiettivo, nemmeno troppo nascosto, è la creazione di un polo di manutenzione dell'Embraer tutto italiano.

Sabelli: da direttiva Ue su emissioni impatto insopportabile
In attesa di capire se arriverà questo rafforzamento dell'impegno della società carioca, Alitalia punta intanto a vincere un'altra battaglia, quella contro l'applicazione della direttiva Ue "emission trading" anche all'aviazione civile. «La direttiva - ha affermato Sabelli - se mantenuta negli attuali profili, avrà per noi un impatto insopportabile. È una legge sbagliata, se pur condivisibile negli obiettivi, fatta con regole incoerenti. Paradossalmente, Alitalia, con la flotta più giovane in Europa e con minori emissioni, sarà la più penalizzata. Stiamo facendo pressione perché questa direttiva venga ripensata e congelata dal 1° gennaio 2012». Un appello che trova subito una sponda nel sottosegretario alle Infrastrutture, Aurelio Misiti. «Nel caso in cui non riuscissimo a modificarla prima, sospenderemo la Direttiva fino a quando non l'avremo modificata con lo stesso obiettivo di risolvere il problema delle emissioni».

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