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Questo articolo è stato pubblicato il 22 ottobre 2011 alle ore 15:36.

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BOLZANO - Un appello all'Europa perché trovi una soluzione alla crisi. «La Ue è sull'orlo del baratro, la speranza è che i leader europei, in extremis, trovino una soluzione». Emma Marcegaglia parla accanto ad Hans-Peter Keitel, numero uno della Bdi (la Confindustria tedesca). Si è appena concluso il primo Business Forum tra le due organizzazioni, due giorni di confronto sui temi della moneta unica, dell'eurodebito, oltre che sull'energia e su possibili collaborazioni in Africa.

Ma è il vertice europeo di domani e la notizia che è stato spezzato in due (seconda tappa mercoledì) a preoccupare gli imprenditori dei due Paesi. «Spesso sulle questioni politiche Germania e Italia sono su posizioni diverse, la Germania è il Paese più forte che chiede agli altri di avere politiche rigorose, noi ci troviamo, anche se non ce lo meritiamo del tutto, tra i sorvegliati speciali. Ma il mondo imprenditoriale è sulle stesse posizioni: a favore di un euro forte e di una maggiore integrazione europea».

La Marcegaglia e Keitel lo hanno già messo nero su bianco in una lettera inviata una decina di giorni fa alle istituzioni europee, insieme alla presidente della Confindustria francese, Laurence Parisot.

Lo riscriveranno in un documento comune, frutto dei lavori del vertice che si è tenuto a Bolzano «sede ideale, in quanto città che parla le due lingue» e sarà inviato entro domenica ai governi dei rispettivi paesi e alla Commissione europea, sollecitando decisioni rapide e concrete sulla crisi.
«Temiamo che dal vertice europeo non esca nulla e che le conseguenze sui mercati finanziari possano essere molto pesanti», ha sottolineato la Marcegaglia. Preoccupazioni che anche Keitel condivide: «in Germania il dibattito è complicato su una Europa comune. Ci si chiede se sia un vantaggio o un dovere. Ma noi, come mondo imprenditoriale vogliamo un'Europa comune, che venga realizzata passo passo.

C'è la sensazione che la Germania sia straordinariamente forte, invece non è così: è indebitata e soffre. Tutto ciò che avviene oltre i confini ci riguarda».

È proprio questo il messaggio che deve passare, ha insistito la presidente di Confindustria: «Dare fiducia alla gente, comunicare che l'euro è nell'interesse di tutti». Ecco perché c'è bisogno di una leadership europea forte, che sappia svolgere il proprio ruolo di guida. «Finora invece sembra che non ci sia intesa su come finanziare l'Efsf e su come rafforzare le banche, ma bisogna trovare una soluzione. Non devono prevalere logiche elettoralistiche». Così come anche il Governo italiano deve essere in grado di prendere decisioni: «Abbiamo chiesto al Governo di fare in fretta perché il tempo è scaduto. Speriamo che il decreto venga varato la prossima settimana. La situazione si fa ogni giorno più pesante: abbiamo solo indiscrezioni, ma ad oggi si ha la sensazione che non si stia parlando delle grandi riforme di cui abbiamo bisogno». Dalle agenzie di rating, Standard & Poor's e Fitch arrivano segnali negativi sul nostro Paese. «Sui mercati c'è sfiducia nei confronti dell'Italia, c'è un problema di credibilità. Siamo molto preoccupati ma non condividiamo l'allarme sul rischio di non poter ripagare il debito pubblico», ha detto la Marcegaglia, sottolineando che questa è anche l'opinione dei banchieri tedeschi che sono intervenuti al vertice.

Al Forum è arrivata anche la notizia della nomina nel nuovo Governatore della Banca d'Italia: «Siamo soddisfatti, è una persona di grande professionalità. È interna a Bankitalia e quindi certamente in grado di garantire autonomia e indipendenza: cose che abbiamo visto come valori fondamentali, anche se la modalità con cui ci si è arrivati non è la migliore».

Tra le iniziative comuni di Confindustria e Bdi, annunciate ieri, ci sarà anche l'energia, un'azione nei Paesi del Nord Africa, dove oggi, ha detto la Marcegaglia, è forte la presenza della Cina, si pensa anche ad una missione in Egitto. Il Forum, hanno annunciato i due presidenti, si ripeterà anche nei prossimi anni. E potrà essere preceduto da missioni mirate su singoli settori e territori.

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