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Questo articolo è stato pubblicato il 26 ottobre 2011 alle ore 12:03.

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Riforme strutturali ancora inattuate. Manovra di settembre da realizzare pienamente. Senza dimenticare la necessità di un convincente riassetto del fisco in cui si trasferisca il peso delle tasse su «proprietà e consumo». Intervenendo alla giornata del risparmio, il Governatore di Bankitalia e futuro presidente della Bce, Mario Draghi, indica la rotta per uscire dall'impasse, a cominciare dal delicato tema della riforma delle tasse. «La composizione del prelievo fiscale può essere modificata, trasferendone il peso dalle imposte e dai contributi che gravano sul lavoro e sull'attività produttiva all'imposizione sulla proprietà e sul consumo».

Lettera a Ue passo importante, sono misure coraggiose
Draghi alterna al discorso già preparato numerosi passaggi a braccio, uno dei quali è dedicato alla lettera del governo alla Ue, su cui il giudizio dell'inquilino di Palazzo Koch è molto chiaro. «È un passo importante, contiene un piano di riforme organiche dell'economia». Adesso occorre però «farle con rapidità e con concretezza» Non nascondiamoci, aggiunge Draghi, «che sono misure coraggiose, occorrerà tutelare le fasce deboli che saranno toccate».

Napolitano è il primo punto di forza dell'Italia
Tuttavia, rimarca Draghi, «termino il mio mandato in una situazione confusa e drammatica sul piano nazionale, internazionale, politico ed economico». L'Italia, osserva ancora il Governatore, «non aveva nulla da rimproverarsi» sulle ragioni della crisi «è stata travolta per le sue debolezze strutturali al punto da trovarsi essa stessa ragione della crisi generale». La gravità e la complessità della situazione, rammenta però il futuro presidente della Bce, «non devono farci dimenticare i nostri punti di forza e il primo è il nostro presidente della Repubblica», spiega Draghi parlando ancora a braccio interrotto da un lungo applauso della platea. «Desidero ringraziarlo come cittadino e come Governatore della Banca d'Italia: è un punto d'ispirazione e di esempio».

Crescita: servono riforme strutturali tuttora inattuate
Per poter ripartire, suggerisce quindi Draghi tornando al discorso preparato per la giornata del risparmio, la strada da percorrere è una sola. «Nel breve periodo un sostegno alla crescita può provenire da azioni di tipo macroeconomico». Draghi si incarica di precisare meglio il suo suggerimento. «Un rilancio duraturo della crescita sostenibile - aggiunge quindi il Governatore - passa soprattutto per le riforme strutturali da tempo invocate, in larga parte condivise ma tuttora inattuate: elevare la concorrenza nei mercati dei prodotti, in particolare nei servizi; costruire un contesto amministrativo e regolatorio più favorevole alle attività di impresa; sospingere l'accumulazione di capitale fisico e umano; innalzare i livelli di partecipazione al mercato del lavoro».

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