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Questo articolo è stato pubblicato il 26 ottobre 2011 alle ore 17:41.

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Giuliano Pisapia, sindaco di Milano, durante il suo intervento al primo meeting internazionale per Expo 2015 tenutosi a Cernobbio (LaPresse)Giuliano Pisapia, sindaco di Milano, durante il suo intervento al primo meeting internazionale per Expo 2015 tenutosi a Cernobbio (LaPresse)

CERNOBBIO - Della partecipazione al primo meeting internazionale per Expo 2015 sono tutti soddisfatti. Agli incontri in corso a Cernobbio gli iscritti sono 900. È la più alta adesione mai registrata», dice il segretario generale del Bie, Vicente Gonzalez Loscertales. Che però avverte: «Organizzare l'Esposizione universale non è per deboli di cuore» e ribadisce la centralità della comunicazione e il ruolo essenziale che, anche su questo, ha il Governo italiano. A nessuno sfugge che c'è molto lavoro da fare, a cominciare, sottolinea l'amministratore delegato di Expo 2015 Spa , Giuseppe Sala, dalle adesioni di altri 50 Paesi, obiettivo fissato per la fine dell'anno prossimo.

Molto si discute della nomina (mancata) del commissario del padiglione Italia. Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni assicura che arriverà nel giro di poche settimane. «Ho parlato ieri con il ministro degli Esteri Franco Frattini», racconta a margine dei lavori, «il Governo ha alcuni nomi, io ne ho suggeriti altri. In ogni caso non c'è nessun ritardo».

Per il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, si tratta invece di «una carenza che non ci aspettavamo». Pisapia resta però convinto che presto dal Governo arriveranno risposte, compresa la modifica dello statuto di Expo per poter utilizzare tutte le risorse disponibili.
Giuseppe Sala spiega perché questa nomina è tanto importante, «non per una questione di tempi piuttosto per la possibilità di fare un buon lavoro, visto che il nostro Paese avrà una vasta area espositiva nel sito». Si tratta soprattutto di ragioni architettonico-scenografiche, vista la necessità di integrare il padiglione con la scenografia di Dante Ferretti.
Quanto a possibili ritardi Sala non ha dubbi: in caso di situazioni di emergenza chiederà al sindaco Pisapia di usare i poteri di commissario straordinario. Ciò che più preoccupa non sono gli aspetti tecnici ma possibili intoppi nelle procedure di gara.

Emma Marcegaglia vede Expo 2015 come «un grande driver di crescita e di sviluppo per l'Italia e per l'economia mondiale», una «leva straordinaria per modernizzare il Paese». La presidente di Confindustria, in missione all'estero, è intervenuta all'International partecipants meeting con un videomessaggio nel quale è tornata a chiedere riforme strutturali per consentire all'Italia di uscire dalla crisi. «Stiamo vivendo un momento difficile – ha sottolineato – l'economia sta rallentando e i problemi dell'eurodebito sono ancora davanti a noi, l'industria è stata duramente colpita e molti settori hanno registrato forti cali di fatturato e hanno dovuto reinventarsi». Ma, ne è convinta Marcegaglia, «l'Italia ha le capacità di uscire da questa situazione di crisi e di lenta crescita». Su Expo da parte di Confidustria, ha assicurato, «c'è un grande interesse, un grande lavoro di tutto il sistema industriale», a partire dal progetto specifico sull'Esposizione universale guidato da Diana Bracco, presidente Expo. Marcegaglia ha ricordato le «tante storie di successo delle aziende italiane in campo alimentare, anche per supportare i mercati emergenti e i Paesi in via di sviluppo» e ha sottolineato come la sinergia tra pubblico e privato sia essenziale.

Sull'Italia che produce da raccontare ha messo l'accento anche Sergio Marini, presidente di Coldiretti che ha citato il primato europeo del nostro Paese in fatto di qualità del cibo. «Siamo il Paese – ha detto – con la maggior sicurezza alimentare, dove accadono meno incidenti rispetto a qualsiasi altra nazione europea». Un sondaggio realizzato da Coldiretti e Swg, presentato oggi a Cernobbio, ribadisce quanto conti la tradizione culinaria per l'identità del nostro Paese: secondo il 46% degli italiani il cibo ne è l'aspetto più rappresentativo, più della cultura, della moda e del calcio.

Con l'International partecipants meeting i lavori di Expo 2015 sono formalmente cominciati, quelli sull'area espositiva – ha ribadito l'amministratore delegato di Expo Giuseppe Sala - partiranno il 28 ottobre, ma un'altra data fortemente simbolica potrebbe essere quella a cavallo tra il 7 e l'8 dicembre quando il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, a Milano per la prima della Scala, potrebbe posare simbolicamente la prima pietra. Sul fatto che Expo rappresenti una priorità dell'agenda politica italiana non ha dubbi Roberto Formigoni. Ma ora la macchina è tutta concentrata sui prossimi obiettivi indicati da Sala: ottenere adesioni da altri 50 Paesi entro il 2012; raggiungere buona parte della quota dei contributi dalle aziende, che dai 40 milioni della fase attuale deve arrivare a 400 milioni; accelerare i lavori (a inizio novembre inizieranno gli scavi per rimuovere le interferenze e a giungo partiranno le operazioni per la piastra); spiegare che cosa saranno i padiglioni tematici.

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