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Questo articolo è stato pubblicato il 21 novembre 2011 alle ore 15:32.

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Sergio Marchionne (Ap)Sergio Marchionne (Ap)

Fiat Group Automobiles ha annunciato ai sindacati la disdetta dal primo gennaio 2012, per gli stabilimenti auto, di tutti gli «accordi sindacali e delle prassi collettive in atto» in vista «di un riassetto e di un'armonizzazione delle discipline contrattuali collettive aziendali e territoriali che si sono succedute nel tempo e nell'ottica di renderle coerenti e compatibili con condizioni di competitività ed efficienza».

La comunicazione inviata oggi alle rappresentanze dei lavoratori si inquadra nel discorso legato all'uscita del Lingotto da Confindustria. Nella lettera l'azienda si rende comunque disponibile «a promuovere incontri per finalizzare e valutare le conseguenze del recesso» e «alla eventuale predisposizione di nuove intese collettive». «Entro il 31 dicembre - commenta Roberto Di Maulo, segretario generale del sindacato autonomo Fismic - bisogna realizzare il contratto auto. Era già un impegno, ora è urgente e pressante».

Landini, intraprenderemo azioni legali e sindacali
Nel frattempo, contro l'estensione dell'accordo di Pomigliano dal prossimo primo gennaio a tutto il Gruppo Fiat, la Fiom intende mettere in campo azioni di tipo sindacale e legale. Lo ha ribadito Maurizio Landini, intervenuto all'assemblea regionale della Fiom piemontese. «C'è una sentenza che ha condannato la Fiat per comportamento antisindacale - ha ricordato Landini - e noi intendiamo agire per vie legali, ma anche per vie sindacali mettendo in campo tutte le azioni necessarie e costruendo attorno ai lavoratori una solidarietà nazionale». Per Landini, infatti, «se nel nostro Paese passa l'idea che tutti possono fare come Fiat, siamo alla barbarie. Noi, quindi, non escludiamo nessun tipo di iniziativa che vorremmo discutere con i lavoratori della categoria, ma non solo, e su questo sono sicuro saremo insieme anche alla Cgil».

Landini, Commissione d'inchiesta su violazioni sindacali
Lo stesso Landini ha detto che la Fiom sta raccogliendo «tutti gli episodi di violazione delle libertà sindacali, che stanno avvenendo all'interno del Gruppo Fiat in un dossier perchè vogliamo presentare un libro bianco, arrivando anche in Parlamento e chiedendo una commissione parlamentare che ci ascolti, perchè quello che sta avvenendo è un tragico ritorno agli anni '50». Landini ha spiegato che all'interno della Fiat «stanno avvenendo una serie di episodi di violazione delle libertà sindacali: a Pomigliano, ad esempio, se hai la tessera della Fiom non ti assumono oppure ci sono stati casi di lavoratori, che erano in distacco in stabilimenti in giro per l'Italia, hanno partecipato ad una manifestazione e si sono ritrovati, improvvisamente, di nuovo in cig. Quello che sta venendo avanti è uan logica autoritaria, estremistica, da parte della Fiat che sta negando le libertà sindacali che, invece, in questo Paese, sono garantite dalla Costituzione e dallo statuto dei lavoratori».

Termini Imerese, fissato incontro per mercoledì
È intanto arrivata la convocazione per il tavolo sullo stabilimento Fiat di Termini Imerese, dopo l'annullamento dell'incontro che era stato previsto per oggi. È quanto emerge da fonti sindacali. Il prossimo summit sul passaggio dello stabilimento dalla casa torinese a Dr Motor si preannuncia come cruciale per le sorti del sito. La questione rimasta aperta riguarda gli incentivi per la mobilità incentivata.Il vertice si terrà nel primo pomeriggio al ministero dello Sviluppo economico, sono state convocate tutte le parti interessate, sindacati, Fiat, Dr Motor

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