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Questo articolo è stato pubblicato il 20 dicembre 2011 alle ore 12:49.

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WASHINGTON, DC – Quest’anno Babbo Natale è arrivato prima per quattro ex dirigenti di Washington Mutual (WaMu), un colosso bancario statunitense, fallito nell’autunno del 2008. La Federal Deposit Insurance Corporation (Fdic) aveva intentato un’azione legale nei confronti dei quattro dirigenti, con l’accusa di aver preso dei rischi finanziari enormi pur sapendo che il mercato immobiliare si trovava in una ‘bolla’. L’intenzione dell’organismo regolatore statunitense era quella di recuperare fino a 900 milioni di dollari, ma i dirigenti hanno appena accettato di versare 64 milioni di dollari (somma peraltro coperta dalla loro assicurazione); la stima dei loro costi vivi si aggira ad appena 400.000 dollari.

I dirigenti hanno perso il lavoro e ora devono far cadere le richieste di risarcimento aggiuntivo. Ma, secondo la Fdci, i quattro dirigenti guadagnavano ancora oltre 95 milioni di dollari da gennaio 2005 fino a settembre 2008. Stanno quindi levando le tende con un bel malloppo in tasca. Questo è ciò che accade quando i dirigenti finanziari vengono retribuiti per redditività del capitale netto (Roe), tralasciando i rischi associati. I dirigenti raccolgono i frutti quando le cose vanno bene, e non perdono nulla (o quasi) quando si materializzano i rischi al ribasso.

Allo stesso tempo, le loro azioni – e azioni simili intraprese da altri banchieri – sono direttamente responsabili sia dei prezzi al rialzo delle case che del dannoso collasso che ne è conseguito. Il tracollo si è ripercosso negativamente sui non-banchieri, causando tra l’altro la perdita di oltre otto milioni di posti di lavoro.

Tale situazione sta altresì portando all’austerità – le tasse aumentano e la spesa pubblica diminuisce sia a livello locale che statale in tutto il Paese. A livello federale il difficile dibattito fiscale sembra solo rimandato, anche se sembrano alquanto probabili tagli e contrazioni di vario genere.

Secondo alcuni, gli americani devono stringere la cinghia. Si tratta di un tema importante, soprattutto in un momento in cui la disoccupazione si aggira ancora al di sopra dell’8% (con i recenti cali dovuti soprattutto alla scelta di numerosi disoccupati di smettere di cercare un lavoro e di uscire del tutto dalla forza lavoro). È improbabile che un’accelerazione sull’austerità possa aiutare l’economia a tornare ai precedenti livelli di occupazione.

E che dire del supporto alle grandi banche offerto dal governo? Sta forse scemando alla luce delle attuali pressioni fiscali? Purtroppo no; gran parte del supporto pubblico resta, implicitamente consentendo alle banche di essere troppo grandi per fallire ed esplicitamente attraverso una serie di aiuti forniti dalla Federal Reserve.

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