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Questo articolo è stato pubblicato il 01 gennaio 2012 alle ore 18:49.

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Quali sono i temi economici su cui puntare l'attenzione nel 2012? Domanda non facile. Ma se fare previsioni è un'arte divinatoria fuori dalle competenze degli economisti, più realistico è saper scegliere le date o gli eventi chiave che potrebbero aiutare a circoscrivere le possibili risposte.

Ecco un elenco delle date o dei fenomeni politici da seguire nel 2012 con particolare interesse per cercare di anticipare le tendenze più significatibe del nuovo anno.

1. IL DEFICIT DEGLI STATI UNITI. Ufficialmente la Grande Recessione è finita negli Stati Uniti nel 2009 ma la disoccupazione viaggia ancora sopra l'8% (distruggendo le opportunità di migliorare la qualità della vita di 13 milioni di americani) e il debito americano continua la sua folle corsa senza freni. Secondo Christina D. Romer, professore di economia all'Università della California a Berkeley, ed ex presidente del Council of Economic Advisers di Barack Obama il vero problema degli Stati Uniti è il debito pubblico. Non è un problema di deficit annuale di breve respiro ma di sostenibilità di lungo periodo, diciamo dei prossimi 20 o 30 anni, quando le spese per la sanità e le pensioni non saranno più affrontabili. L'invito a non perdere tempo e a trovare un compromesso bipartisan a gennaio rimarrà inscoltato poiché fino a dopo le elezioni presidenziali di novembre l'amministrazione Obama non rischierà di operare nessun taglio alle spese che continueranno a correre.

2. EURO E DOLLARO. Sarà una partita valutaria complessa dove le due monete si affronteranno con asprezza e vincerà non il più forte ma il meno debole. A spiazzare tutto ci sarà probabilmente ancora il franco svizzero, terzo incomodo. Ma dopo che la Banca centrale della Svizzera ha deciso la svalutazione della propria moneta puntando su una range di 1,2 sull'euro per non indebolire troppo il proprio export, i risparmiatori stanno cercando nuovi porti sicuri per i propri investimenti come Svezia e Norvegia. Gli ingenti flussi di capitali visti di recente verso i bond governativi dei due paesi nordici forse porteranno i loro tassi vicini al classico porto sicuro rappresentato dai bund tedeschi. Lo yuan potrebbe invece subire un'ulteriore pressione verso il deprezzamento a causa dei timori di rallentamento del Pil cinese.

3. GRECIA E LA CRISI DEL DEBITO. Sarà l'anno di summit europei a ripetezione per risolvere una volta per tutte la crisi del debito sovrano. Faro puntato dei mercati sulla Grecia che nel mese di marzo e non oltre dovrà trovare un accordo definitivo con le banche private per un haircut del 50% pari a 100 miliardi di euro di perdite. Se il governo Papademos non dovesse riuscire nell'impresa ogni soluzione è possibile, compresa la fuoriuscita di Atene dall'eurozona o il commissariamento del paese da parte della Troika composta da Bce-Ue-Fmi. La questione nasce da un accodo tra Sarkozy e la Merkel fatto a Deauville per coinvolgere i privati nel salvataggio della Grecia, una decisione che è stato poi ritenuta dagli stessi protagonisti un grave errore che non si ripeterà più in futuro.

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