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Questo articolo è stato pubblicato il 26 gennaio 2012 alle ore 13:36.

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Un volano per le imprese: da Intesa Sanpaolo e Unindustria arrivano 600 milioni per le PmiUn volano per le imprese: da Intesa Sanpaolo e Unindustria arrivano 600 milioni per le Pmi

Seicento milioni di euro per lo sviluppo delle piccole e medie imprese. Intesa Sanpaolo e Unindustria rinnovano l'accordo per il rafforzamento del tessuto produttivo italiano in linea con l'accordo sottoscritto a livello nazionale da Confindustria Piccola Industria per il rafforzamento della crescita e del business delle Pmi. Tre le aree di collaborazione: valorizzazione del capitale umano, sviluppo dimensionale con operazioni di finanza straordinaria e razionalizzazione organizzativa, i finanziamenti e la consulenza per una maggiore efficienza energetica ed ecostostenibilità dell'azienda.

Regina: un passo in più nella collaborazione tra banche e imprese
«Sono molto soddisfatto dell'accordo rinnovato oggi con Intesa Sanpaolo - ha spiegato il presidente di Unindustria, Aurelio Regina - che si conferma un passo in più nel percorso di collaborazione tra banche e imprese e un importante elemento per rispondere alle esigenze del tessuto imprenditoriale del Lazio, che mai come in questo momento ha bisogno di strumenti specifici per la sua ripresa e per superare l'attuale fase di transizione». L'accordo, insomma, mette sul piatto nuove risorse per sostenere la ricerca e l'innovazione delle Pmi ma anche per favorirne i processi di aggregazione e la crescita dimensionale.

Morelli: non faremo mancare il credito ai progetti meritevoli
Anche Intesa Sanpaolo benedice l'intesa siglata oggi. «Non faremo mancare il credito a tutti i progetti e le situazioni imprenditoriali che lo meritano - sottolinea il direttore generale vicario dell'istituto di credito, Marco Morelli -. Anche per questo porteremo ovunque gli esperti delle nostre società specializzate, che ascolteranno proposte, critiche, suggerimenti e idee territorio per territorio».

Il peso delle Pmi nel Lazio
Il Lazio si posiziona al diciottesimo posto tra le regioni italiane per esportazioni in percentuale del valore aggiunto (9,5% nel 2010). Tra le province prima è Frosinone (32,3%), poi Latina (27,3%), Roma (6,3%), e ancora Rieti e Viterbo (4,9% e 4,2%). Nella Lazio, infatti, prevalgono le Pmi, che nel manifatturiero impiegano circa il 75% degli addetti di tutta la regione. Il peso delle Pmi è superiore alla media italiana nelle province di Viterbo e Rieti, mentre Roma, Latina e Frosinone si posizionano al di sotto della soglia nazionale. «Nel Lazio - rimarca Luciano Nebbia, direttore regionale Toscana, Umbria, Lazio e Sardegna di Intesa Sanpaolo - ci sono settori di eccellenza con grandi potenzialità di crescita e di sviluppo. Banche e imprese devono lavorare insieme per aumentare l'occupazione, innovare, puntare ai mercati esteri, fare operazioni di finanza per crescere, non dimenticando la valorizzazione delle risorse umane che lavorano in azienda e l'importanza dell'efficienza energetica e dell'ecosostenibilità».

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