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Questo articolo è stato pubblicato il 14 febbraio 2012 alle ore 19:05.
L'ultima modifica è del 14 febbraio 2012 alle ore 13:16.

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(Reuters)(Reuters)

Dai leader politici greci «non sono ancora arrivate le assicurazioni politiche necessarie sull'attuazione del programma», per questo i ministri delle Finanze dell'eurozona si riuniranno domani solo in teleconferenza. Lo ha annunciato Jean-Claude Juncker. È questo l'esito del braccio di ferro tra Eurogruppo e governo greco sulle condizioni per il via libera al secondo prestito. Il presidente dell'Eurogruppo Jean Claude Juncker ha anche confermato che domani non ci sarà una decisione sullo sblocco degli aiuti finanziari alla Grecia. Juncker ha infatti spiegato che la Grecia e la troika devono ancora risolvere dettagli tecnici.

L'Ue «si aspetta ancora che determinate misure siano prese» da parte della Grecia nei «tempi dovuti». È quanto ha ribadito una portavoce della Commissione Ue, ricordando che la posizione dell'esecutivo comunitario «non è cambiata» rispetto all'ultima riunione dei 17 paesi dell'eurozona e a quanto affermato ieri dal commissario Ue agli Affari economici.

L'economia della Grecia, intanto, ha segnato una contrazione del 7% nel quarto trimestre del 2011 rispetto allo stesso periodo del 2010. Lo rende noto l'Ufficio di statistica ellenico. Da ormai cinque anni consecutivi Atene è in recessione. Bruxelles sa che «lo sforzo chiesto alla Grecia è enorme», ma se il piano «sarà seguito da tutte le parti avrà successo» soprattutto grazie al turismo, «occasione per il rilancio». Lo ha sostenuto il commissario Ue per il mercato unico, Michel Barnier, davanti alla plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo. «Non si può solo parlare di austerità e di sorveglianza di bilancio, ma anche di lavoro e di crescita, dando prospettive. Vale per la Grecia come per tutti gli altri paesi Ue», ha aggiunto.

«La Grecia - ha affermato Barnier - può riprendersi e farcela». Secondo il Commissario può crescere nel turismo «proprio perché c'è il mercato unico» e se applicherà le liberalizzazioni previste dalla direttiva servizi. Quando un deputato greco ha chiesto che fine avesse fatto il «piano Marshall» di cui l'Europa aveva parlato nel luglio scorso, Barnier ha replicato che «abbiamo un'agenda per rilanciare la crescita», specificando che di essa «fanno parte anche i project bond».

Barnier ha quindi aggiunto che «i 130 miliardi di euro» del secondo piano di aiuti «non dovranno essere usati solo per il risanamento del bilancio» e che «i fondi strutturali dovranno essere utilizzati per rilanciare i servizi».

In serata si è concluso il Consiglio dei ministri in Grecia e un accordo sugli ulteriori 325 milioni da risparmiare (così come chiesto dalla troika) è stato raggiunto tra il premier Papademos e i leader dei partiti. Lo annuncia il sito di Skai, aggiungendo che saranno frutto soprattutto di tagli alle pensioni.

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