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Questo articolo è stato pubblicato il 17 febbraio 2012 alle ore 07:39.
Per fortuna altre banche mi hanno consentito di incassare i Rid a costi ragionevoli e mi hanno aperto delle linee di credito.
Giorgio Apostolo
amministratore unico CH4 Torino
La qualità del servizio si vede anche nelle piccole cose. Per fortuna non tutte le vacche di notte sono nere
Abbiamo perso tutto
Nel lontano 1992, avendo qualche risparmio abbiamo deciso di aprire un piccolo negozio di generi alimentari. Il fido chiesto a una Banca di credito cooperativo ci è stato concesso dietro al vincolo dei miei stessi soldi e garanzie sulle nostre proprietà. Ebbene, dopo diverse vicissitudini la Banca si è presa tutto: i miei soldi, casa, terreni. rimanendo ancora debitore , da quel momento siamo entrati in un vortiice di Finanziarie , essendo rimasti senza lavoro , e ad oggi non riusciamo a trovare , per sfamare la mia famiglia , ho dovuto fare avallare i prestiti alla mamma, e alla suocera.
Oggi ci ritroviamo io e mia moglie indebitati fino al collo, senza lavoro, senza casa, ma pure la mamma e la suocera, essendo garanti, sono perseguitate dal recupero crediti. Fino ad oggi viviamo a Canicattì, in provincia di Agrigento, domani non sappiamo cosa fare.
Lettera firmata
È un peccato quando viene frustrata la voglia d'impresa
Niente soldi per la terra
Nel mio caso, imprenditore agricolo di 42 anni, lucano, non possiamo parlare di stretta, ma di muro creditizio. Produco pomodori per industria e grano duro. Siamo piccoli imprenditori in famiglia, cerchiamo di essere sani, seri responsabili. Si cresce con sacrifici e piccoli passi. Il nostro capitale principale è la terra. Gli altri settori per crescere hanno bisogno di macchinari capannoni nuove linee produttive, noi abbiamo bisogno di più terra. E la terra irrigua, fertile, è sempre di meno e costa sempre di più e cosi si pagano affitti annui anche e oltre mille euro a ettaro. Allora che fare? Bisogna comprare quando qualcuno decide di vendere. Per comprare un ettaro nella nostra zona occorrono 40mila euro se non di più. E chi c'è li ha disponibili, pronti, 500-600mila euro? non di certo noi agricoltori. Un tempo c'era Ismea che sosteneva con tassi ragionevoli l'acquisto terra, ma poi La Ue ha dichiarato che violava la concorrenza. Le banche si sono chiuse a riccio e a dicembre e gennaio non si è nemmeno discusso di quale tasso praticare per un eventuale finanziamento: ci hanno detto che soldi non ce ne sono. La speranza è che la situazione si stabilizzi, anche se i tassi rimangono alti e proibitivi. Così alla fine alcuni professionisti hanno acquistato la terra che sperava di comprare un "cafone" che voleva crescere.
Angelo Meluzio
I più deboli sono i più penalizzati
Siamo sommersi dai crediti
La mia (piccola) società di servizi innovativi alle imprese è sommersa dai crediti. Molti crediti e poca cassa. La mia società paga tutti nei tempi: i fornitori, i dipendenti, l'Iva, l'Inps. E (quasi) tutti ci pagano in ritardo. Una volta li sollecitavi e pagavano, adesso li solleciti e dicono che pagano appena possono.
La banca mi riduce il castelletto degli anticipi sulle fatture. Per ottenere maggior disponibilità metto 70 dei miei risparmi in titoli di stato su un conto vincolato per avere 70 di fido a favore della mia società. L'altro giorno mi arriva una nuova comunicazione: in considerazione delle mutate condizioni di mercato, da marzo il tasso applicato per il fido (garantito dai titoli di stato per l'intero importo) sarà pari all'8% dal 7% precedente.
Immagino che la mia banca, come tutte, si rifornisca all'1% presso la Bce. Ecco il mio spread: 700 punti base.
Sarebbe stato meglio mettere i miei soldi direttamente nella cassa della società. Oppure fondare una banca.
G. F.
Il conto non è automatico ma la reazione è comprensibile
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