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Questo articolo è stato pubblicato il 28 giugno 2010 alle ore 08:03.
Più rapidità, trasparenza, informazione e tutele: con la scadenza del prossimo 5 luglio, si completa il calendario normativo previsto dalla direttiva europea 64/07 sui sistemi di pagamento (la Psd, Payment services directive), con vantaggi che dovrebbero essere significativi per i risparmiatori-clienti.
Dopo le novità scattate il 31 marzo scorso su bonifici, codici bancari, carte di credito (si veda la grafica) da lunedì prossimo tocca infatti alle procedure per gli addebiti diretti e gli incassi e alla tempistica per le eventuali contestazioni. In sostanza si tratta – per la parte privata – del settore dei Rid, ossia gli ordini autorizzativi che un cliente dà a una banca (o direttamente a un creditore) perché gli sia periodicamente addebitato l'importo dovuto: tale importo può essere fisso come nel caso di un abbonamento, oppure variabile, come ad esempio un'utenza telefonica o energetica.
Somme «sospette»
«Con l'adeguamento alle prescrizioni della Psd – spiega Rita Camporeale, responsabile settore sistemi e servizi di pagamento dell'Abi che per informare la clientela ha realizzato due apposite guide disponibili sul sito dell'Associazione bancaria e in formato cartaceo agli sportelli – i termini ai quali eravamo abituati e che erano regolati su prassi interbancarie oppure in base a contratti diretti tra fornitori e debitori ora hanno precisi presidi normativi.
In particolare, con la novità del prossimo 5 luglio, verrà data la possibilità di opporsi agli addebiti che non si riconoscono e chiederne il rimborso entro termini definiti. Nel caso di un'operazione non autorizzata si hanno 13 mesi dalla data dell'addebito per avvertire la banca e chiedere la rettifica con rimborso immediato. Se invece si riscontrano anomalie in un'operazione autorizzata si hanno otto settimane per reclamare la restituzione della cifra e la banca è tenuta a stornare l'importo entro 10 giorni dalla richiesta oppure a motivare l'eventuale rifiuto. Se poi ci si rende conto di un'anomalia addirittura prima che la somma sia addebitata si può revocare l'ordine sino alla giornata precedente la scadenza del Rid».
Giorni valuta
La domiciliazione bancaria non dovrebbe quindi essere più un problema per quel consumatore che si vede addebitata una bolletta supersalata senza neppure aver avuto il tempo di contestarla al suo gestore telefonico (o del gas o della luce): potrà chiederne lo storno alla banca stessa in attesa degli opportuni chiarimenti con la controparte. Quanto ai giorni valuta – spiega ancora Camporeale – per gli addebiti non sarà più consentita la retrodazione: ad esempio se un ordine di pagamento – si pensi alle spese condominiali – arriva in ritardo rispetto alla data di scadenza prevista, il giorno valuta sarà quello dell'effettivo addebito.
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