€-BOND di Isabella Bufacchi

GRECIA
La Grecia ha iniziato il 2011 con la speranza di poter tornare a collocare titoli di stato a medio-lungo termine sul mercato dei capitali entro la fine dell'anno. Questo progetto è ora stato cestinato e secondo fonti governative è altamente improbabile che Atene si finanzi sui mercati nel 2012. Per i trader, il rischio che la carta greca diventi subordinata all'Esm dal 2013 bloccherà del tutto l'accesso al mercato e per anni. Il Tesoro greco opererà forse sul secondario riacquistando titoli di stato con i proventi delle privatizzazioni, per abbattere lo stock del debito. Quel che resta alla Grecia sono le aste dei T-bill, i bond con scadenze fino a un anno. Ma i costi sono veramente proibitivi: sul secondario i T-bill greci a sei mesi rendono attorno al 4,77 per cento.
Moody's B1
Standard & Poor's BB
Fitch BB+
Rating implicito nei cds CCC-
2010 Debito/Pil stimato 141%
2011 Debito/Pil stimato 152,6%

IRLANDA
Un altro declassamento da S&P?
Per l'Irlanda, il verdetto atteso oggi sul negative credit watch di Standard & Poor's dovrebbe mettere fine - per qualche mese, per qualche anno? - alla saga del rating irlandese. All'inizio del 2009 la Tigre celtica sfoggiava le triple "A "di S&P, Moody e Fitch. Negli ultimi due anni, la valanga dei declassamenti è stata inarrestabile. Nella peggiore delle ipotesi, Dublino potrebbe perdere oggi la sua ultima "A". Fitch intanto ha ammonito che il mancato accordo sul costo degli aiuti resta motivo di preoccupazione per la sostenibilità dei conti pubblici irlandesi. Non che questo importi al mercato: il costo dei credit default swap sul rischio-Irlanda è pari a 620 centesimi, equivalente al rating implicito per Cma di "B-", a pochi passi dalla D di default.
Moody's Baa1
Standard & Poor's A-
Fitch BBB+
Rating implicito nei cds B-
2009 Debito/Pil salito al 63%
2011 Debito/Pil atteso al 98,6%

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