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Questo articolo è stato pubblicato il 15 marzo 2011 alle ore 13:59.

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Intesa Sanpaolo lascia invariato il dividendo. Migliora la patrimonializzazione, calano gli utili (Fotogramma)Intesa Sanpaolo lascia invariato il dividendo. Migliora la patrimonializzazione, calano gli utili (Fotogramma)

Utili in calo del 3,6% nel 2010 per Intesa Sanpaolo, che ha comunicato al mercato i risultati consolidati al 31 dicembre 2010. La voce per il 2010 è di 2,7 miliardi di euro. L'utile normalizzato è di 2,32 miliardi, in linea con il 2009. Il consiglio di gestione proporrà all'assemblea la distribuzione di un dividendo, invariato, di 8 centesimi alle azioni ordinarie e di 9,1 centesimi alle risparmio, per un monte-cedole di 1 miliardo di euro.

Nel 2011 stimata la ripresa dei ricavi
Nel 2011 Intesa SanPaolo ritiene di poter «registrare, rispetto al 2010, una ripresa dei ricavi, un contenimento degli oneri operativi e una riduzione del costo del cattivo credito, con un conseguente miglioramento della redditività dell'operatività ordinaria».

La patrimonializzazione
La banca ha registrato proventi operativi netti pari a 16,62 miliardi di euro, in flessione del 5,9% rispetto ai 17,65 miliardi del 2009. Migliorano i coefficienti patrimoniali alla fine del 2010 risultano, applicando le regole di Basilea 2, pari al 7,9% per il Core Tier 1 ratio (7,1% al 31 dicembre 2009), al 9,4% per il Tier 1 ratio (8,4% a fine 2009) e al 13,2% per il coefficiente patrimoniale totale (11,8% a fine 2009), calcolati tenendo conto della proposta di distribuzione di un miliardo di euro di dividendi. Gli indici patrimoniali, precisa la nota della banca, sono stati calcolati tenendo conto della proposta di distribuire 1 miliardo di euro in dividendi e applicando le regole di Basilea 2 foundation e i modelli interni ai mutui residenziali e al portafoglio corporate e deducendo il valore nominale delle azioni di risparmio.

Aumentano i crediti deteriorati
Il complesso dei crediti deteriorati del gruppo Intesa Sanpaolo al 31 dicembre 2010 ammontava, al netto delle rettifiche di valore, a 21,2 miliardi, in aumento del 3,7% rispetto all'anno prima. In aumento a 7,3 miliardi i crediti in sofferenza da 5,3 miliardi di fine 2010, con un'incidenza sui crediti complessivi dell'1,9% (1,4% un anno prima) e un grado di copertura del 64% (dal 67%) che sale però al 123 considerando anche le garanzie reali e personali relative alle sofferenze. Gli incagli sono invece scesi a 9 miliardi dai 10,3 miliardi di fine 2009 mentre sono aumentati i ristrutturati a 3,3 miliardi (da 2,2 miliardi) e i crediti scaduti/sconfinati, che ammontavano a 1,5 miliardi (da 2,4 miliardi).

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