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Questo articolo è stato pubblicato il 17 marzo 2011 alle ore 13:00.

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Tokyo torna in rosso. Il massimo storico dello yen sul dollaro spinge la BoJ a iniettare nuova liquidità (Epa)Tokyo torna in rosso. Il massimo storico dello yen sul dollaro spinge la BoJ a iniettare nuova liquidità (Epa)

Buona domanda per l'asta di titoli in Spagna
Il Tesoro spagnolo ha collocato titoli di Stato a 10 e 30 anni per 4,1 miliardi di euro, registrando un buon andamento della domanda e un calo dei rendimenti sulla scadenza decennale. Per la tranche a 10 anni, sono stati collocati 3,2189 miliardi di euro con un rendimento medio in calo al 5,162% dal 5,2% della precedente asta analoga dello scorso 17 febbraio. Buona la domanda che ha superato l'offerta di 1,81 volte contro 1,54 volte del collocamento precedente. Per la tranche a 30 anni sono stati collocati titoli per 911 milioni di euro al tasso del 5,875%, con una domanda che ha superato l'offerta di 2,06 volte. Secondo una fonte, la domanda in asta è giunta per oltre il 60% da investitori non residenti in Spagna.

L'euro
Il buon andamento dell'asta spagnola ha favorito l'euro che ha superato quota 1,4053 dollari, nuovo massimo dal novembre scorso. L'emergenza giapponese innesca anche una fuga verso il sicuro franco svizzero, volato al nuovo massimo storico contro il biglietto verde a 89,11.

Il petrolio
Il petrolio ha chiuso la seduta in rialzo. Gli investitori sono meno pessimisti sull'allarme nucleare in Giappone, ma crescono i timori per l'escalation dei conflitti in Bahrein, al confine con l'Arabia Saudita, il maggiore esportatore di petrolio al mondo, e le potenziali conseguenza di un voto dell'Onu contro la Libia. I future sul greggio con scadenza a aprile, hanno finito a 101,42 dollari al barile, in rialzo di 3,44 dollari, il 3,5% per cento in più rispetto alla chiusura di ieri.

Tokyo torna in rosso
Dopo il rimbalzo di ieri, la Borsa di Tokyo ha perso di nuovo terreno oggi. Il Nikkei è sceso dell'1,4% a 8962.67 punti sempre sullo strascico della crisi nucleare, che ha influito anche sulle piazze estere. Il listino ha recuperato in parte nel finale dopo essere arrivato a perdere oltre il 4 per cento. «Sembra che i mercati azionari della regione siano stati colpiti così duramente che sono in situazione di ipervenduto», ha detto Martin Lakos della Macquarie. Da segnalare un ulteriore crollo, del 13,35%, per le azioni della compagnia elettrica giapponese Tepco, che gestisce la disastrata centrale nucleare di Fukushima.

La Banca del Giappone inietta ancora liquidità sul mercato
Per frenare l'emorraggia dei mercati e per raffreddare scompensi valutari la Banca del Giappone è intervenuta ancora questa mattina, e per la terza volta nell'ultima settimana, iniettando liquidità sui mercati. In due operazioni separate ha immesso altri 8.000 miliardi di yen sul circuito interbancario. In una prima fase ha immesso 5.000 miliardi, In una seconda fase ha offerto altri 3.000 miliardi attraverso strutture collaterali. Da lunedì la Boj ha immesso un totale di 33.000 miliardi di yen (298 miliardi di euro).

Massimo storico dello yen sul dollaro
Un'altra conseguenza finanziaria del terremoto e dei problemi nucleari alla centrale di Fukushima è il nuovo massimo storico raggiunto dallo yen contro il dollaro. Il biglietto verde infatti è sceso fino a quota 76,25 yen nel corso delle prime battute della notte sui mercati asiatici, per poi rimbalzare fino a quasi 79 yen, dopo gli ulteriori interventi della BoJ e su voci di una possibile conference call tra ministri finanziari del G7 in giornata. Il precedente record dal 1945 datava all'aprile 1995, quando il dollaro era sceso a 79,75 yen. Questa impennata della valuta giapponese può sembrare paradossale in quanto il paese attraversa la peggiore crisi dalla fine della guerra, è sotto la minaccia di un disastro nucleare, oltre ai danni pesanti causati dal terremoto e dallo tsunami dell'11 marzo al Nord est dell'arcipelago. Ragioni che farebbero perdere allo yen lo status di valuta rifugio.

Dietro al rialzo dello yen
In realtà, a motivare il rialzo dello yen pare sia il fatto che gli investitori stiano scommettendo su un rimpatrio di massa dei fondi detenuti dalle imprese di assicurazione all'estero per finanziare le indennità enormi per le vittime. Qualcuno attribuisce il brusco apprezzamento dello yen anche alla chiusura di posizioni speculative in valute a più elevato rendimento e più rischiose (tipo il dollaro australiano) finanziate indebitandosi in valute meno rischiose e a rendimento quasi zero , come appunto lo yen. Infine la minaccia lanciata dal ministro delle Finanze giapponese,Yoshihiko Noda, di intervenire sul mercato dei cambi comprando dollari contro yen deve aver spaventato qualche operatore che è precipitosamente corso ai ripari.

Ipotesi di chiusura della Borsa di Tokyo
Takeo Nishioka, portavoce della camera alta del parlamento giapponese ha suggerito che ci potrebbe essere l'opzione di chiudere il mercato azionario e i mercati di scambio stranieri per circa una settimana a causa della confusione causata dal terremoto e dallo tsunami e della conseguente crisi nucleare. Lo riporta l'agenzia di stampa Kyodo. In ogni caso si tratta di una proposta perché Nishioka non ha comunque alcuna giurisdizione su temi finanziari.

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