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Questo articolo è stato pubblicato il 21 marzo 2011 alle ore 09:35.

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La Borsa di Tokyo oggi era chiusa per festività, mentre le altre piazze asiatiche hanno recuperato terreno puntando su una possibile risoluzione della crisi all'impianto nucleare di Fukushima. Anche sulla base di questo trend, le Borse europee hanno archiviato la seduta in territorio positivo: Francoforte ha guadagnato il 2,3%, Parigi il 2,47% e Londra l'1,25 per cento. I titoli energetici e le fusioni e acquisizioni hanno fatto avanzare Wall Street, che chiude le migliori tre sedute dall'1-3 settembre 2010.

Il Dow Jones sale dell'1,50%, il Nasdaq avanza dell'1,83%, lo S&P 500 dell'1,50%. At&t sale dell'1,1% dopo l'accordo per acquistare T-Mobile per 39 miliardi di dollari da Deutsche telecom. I finanziari si rafforzano dopo il via libera del Tesoro alla vendita di titoli tossici per 142 miliardi di dollari. Hartford Financial avanza del 3,8% e Aig del 5,6%. Fra i singoli titoli, Tiffany sale del 4,8% dopo la trimestrale oltre le attese. Citigroup perde l'1,3% dopo il ritorno al dividendo e il piano di raggruppamento azioni. Charles Schwab sale dello 0,2% dopo l'acquisto di OptionsXpress per 1 miliardo di dollari.

Dal fronte dei dati macro, invece, i numeri non sono stati positivi. Da un lato, l'indice delle attività economiche dell'area di Chicago è calato lievemente (a -0,04 punti) a febbraio, da -0,01 punti in gennaio. Dall'altro, i prezzi delle case sono scesi ai livelli di nove anni fa, esattamente all'aprile 2002. Le scorte di case in vendita sono invece salite nel mese del 3,5% all'equivalente di 8,6 mesi agli attuali ritmi di vendita, in deciso aumento rispetto ai 7,5 mesi di gennaio. Questi due numeri, però, non hanno avuto l'effetto di schiacciare i listini Usa.

Piazza Affari
Tornando in Europa, a Piazza Affari l'indice Ftse Mib ha guadagnato l'1,56% e il Ftse all share l'1,48 per cento. In crescita St, Intesa Sanpaolo, Telecom. Bene anche Prysmian, Luxottica e UniCredit. A due velocità invece la galassia Ligresti: Premafin ha guadagna terreno, dopo l'accordo raggiunto nel fine settimana con UniCredit, che deve essere vagliato dai comitati e approvato all'unanimità dal cda della banca; in controtendenza, invece, FonSai, oggetto di una ricapitalizzazione che prevede la diluizione di Premafin, e Milano Assicurazioni. Tonfo Parmalat, dopo i rally delle ultime sedute e la disponibilità manifestata dal gruppo Ferrero a sostenere la cordata italiana contro l'attacco dei francesi di Lactalis. Nel resto del listino balza Cell Therapeutics che la scorsa settimana ha guadagnato l'87%.

Respiro di sollievo in Asia
Le autorità giapponesi hanno dichiarato ufficialmente per la prima volta che la situazione è migliorata. Il premier giapponese, Naoto Kan, ha assicurato che si stanno facendo «progressi lenti ma costanti» per mettere sotto controllo la centrale nucleare. La dichiarazione è arrivata mentre i tecnici sono al lavoro per collegare anche gli ultimi due reattori rimasti senza elettricità in modo da riattivare il sistema di raffreddamento. Gli interventi sulla centrale di Fukushima da un lato, con il ripristino dell'energia elettrica e la decisione del governo nipponico di smantellarla, e l'azione militare dell'Onu in Libia dall'altro hanno fatto scattare la molla degli acquisti sui mercati orientali. La borsa di Shanghai ha guadagnato lo 0,08% a quota 2909.14 punti, mentre a Hong Kong l''indice Hang Seng è finito dell'1,73%. Bene anche Seul +1,16%, Taiwan +0,87%, Sidney +0,35%, Mumbai +0,07% (seduta in corso), Singapore +1,45%, Bangkok +0,90%, Giakarta +0,55% (seduta in corso)

Warren Buffet
Gli investitori sono tranquillizzati anche dalla decisione annunciata dal miliardario Usa Warren Buffet di non disinvestire nel Sol Levante che, a suo avviso, si presenta come un'opportunità da cogliere dopo il terremoto. Nelle piazze asiatiche sono stati selezionati soprattutto i titoli legati a petrolio e materie prime. È il caso di Paladin Extract Resources, Infigen Energy e Paladin Energy, tra i principali produttori di uranio nel paese, che hanno tenuto banco insieme a Woodside Petroleum. Acquisti a Seul sull'industria pesante, da Doosan Heavy Industries alle acciaierie Posco.

Salgono petrolio e oro
Resta, tuttavia, una certa prudenza, mentre si aggrava la crisi militare in Libia che alimenta i corsi del greggio, nel timore di sabotaggi e danneggiamenti alle installazioni petrolifere.
Il petrolio torna sopra i 103 dollari al barile.

Euro
L'euro chiude sui livelli dell'apertura dopo aver toccato un nuovo massimo di quattro mesi sul dollaro a 1,4203. A sostenere la valuta comunitaria sono le aspettative di un imminente rialzo dei tassi da parte della Bce. La moneta europea passa di mano per 1,4179 dollari. Lo yen continua a perdere terreno dopo l'intervento del G7 e cala a quota 115,02 sull'euro e 81,10 sul dollaro.

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