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Questo articolo è stato pubblicato il 23 marzo 2011 alle ore 15:18.

Semplificare la quotazione in Borsa senza rinunciare alla trasparenza e alla correttezza verso la clientela e senza abbassare il livello di tutela verso i piccoli risparmiatori. È l'indicazione del presidente della Consob, Giuseppe Vegas, data nel corso dell'audizione alla Commissione Finanze della Camera. Secondo Vegas «ai fini della tutela degli investitori, più che sull'informativa da prospetto appare necessario puntare sull'informativa sul prodotto che gli intermediari collocatori sono tenuti a fornire alla clientela nell'ambito dei doveri di trasparenza e correttezza previsti dalla Mifid».
In due anni diminuito il numero delle società quotate
Vegas ha sottolineato che nel periodo 2000-2010 il numero delle società quotate domestiche è diminuito, passando da 297 a 286, così come è scesa la capitalizzazione, passata da 818 a 423 miliardi di euro. «Nello stesso periodo - ha aggiunto Vegas - si è contratto il peso della capitalizzazione sul prodotto interno lordo dal 69% al 35% circa. Si è andato ampliando, quindi, il divario con gli altri paesi europei e in particolare con Francia, Germania e Regno Unito», che «continuano a registrare un'incidenza della capitalizzazione sul Pil di gran lunga maggiore (rispettivamente 90, 50 e 157% a fine 2010)». Vegas ha anche sottolineato il «peso contenuto delle medie imprese quotate». E alla luce di Basilea 3 con una restrizione nell'erogazione del credito alle imprese il mercato azionario dovrebbe svilupparsi come canale per l'investimento delle aziende.
Vegas suggerisce la riattribuzione del listing alla Consob
«La riattribuzione del listing alla Consob - ha detto Vegas - potrebbe rendere più agevole il processo di quotazione poichè consentirebbe di sfruttare le sinergie informative fra tale funzione e quella del controllo del prospetto». Il presidente della Consob ha sottolineato come il listing «può configurare un elemento di criticità nel processo di quotazione» perchè «riguarda la ripartizione di compiti fra Consob e Borsa Italiana». Se la funzione di listing fosse attribuita alla Consob, secondo Vegas si potrebbe «livellare il campo di gioco e rendere più equilibrata la competizione fra mercati regolamentati e Mtf» e «potrebbe eliminare il problema dei conflitti di interessi che condizionano soggetti 'profit-oriented' quali le borse».
La fusione fra Lse e Tmx garantirà economie, ma si evidenziano criticità
La fusione fra Lse e Tmx garantirà economie, ma si evidenziano criticità e «permangono dubbi circa l'interesse della piazza finanziaria domestica al coinvolgimento in operazioni dettate dalla volontà di attrarre sul mercato operatori sofisticati che generano elevati volumi di trading ma il cui apporto in termini in termini di domanda netta di capitale di rischio delle imprese italiane sarà verosimilmente marginale», ha aggiunto il presidente della Consob. Vegas ha ricordato che l'integrazione «del gruppo Lse con il gruppo canadese Tmx rappresenta una risposta competitiva nelle borse tradizionali alle pressioni concorrenziali sempre più intense esercitate dalle piattaforme alternative di trading, in particolare Mtf». Per Vegas «la fusione dovrebbe consentire di realizzare economie di scala (utilizzo della stessa piattaforma di trading per un numero più ampio di intermediari) e di scopo (il gruppo potrà diversificare le attività integrando l'operatività sul mercato delle commodities sviluppato da Tmx). Non é però chiaro - ha sottolineato - in che misura i risparmi di costo e i maggiori ricavi possano tradursi in vantaggi per le imprese e gli investitori finali». Vegas ha individuato "criticità" sia sul fronte dei costi che per quello del ruolo degli azionisti italiani «che vedranno la loro partecipazione diluita». (N.Co.)
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