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Questo articolo è stato pubblicato il 30 marzo 2011 alle ore 08:36.

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Confermano i rialzi in chiusura di seduta le principali borse europee. A Milano il FTSE MIB guadagna l'1%, il FTSE IT All Share lo 0,93%. Il CAC 40 di Parigi è in rialzo dello 0,92%, corre il DAX 30 di Francoforte (+1,77%), mentre resta al palo Madrid, invariata.

I dati macroeconomici dagli Usa
Oltreoceano il Dow Jones avanza dello 0,56%, il Nasdaq guadagna lo 0,5%, lo Standard & Poor's 500 segna più 0,60 per cento. In giornata sono stati diffusi dati sul settore immobiliare e sul mercato del lavoro. Deludenti i primi. Nella settimana conclusa lo scorso 25 marzo le domande per i mutui immobiliari sono infatti scese del 7,5% rispetto alla settimana precedente, quelle per i rifinanziamenti dei mutui in essere si sono contratte del 10,1%. Più incoraggianti i numeri del mercato del lavoro. Adp, società leader nella gestione in outsourcing delle buste paga, stima che l'economia Usa abbia creato 201 mila nuovi posti di lavoro nel mese di marzo. Sempre sul fronte dell'occupazione si segnala il calo - certificato dal rapporto Challenger - del 18% dei licenziamenti negli Stati Uniti.

Focus Piazza Affari
A Piazza Affari il settore bancario abbozza un timido rimbalzo dopo il tonfo della vigilia. Il comparto è trainato da Mediolanum dopo i conti del 2010. Il titolo della società controllata dal gruppo Doris e da Fininvest chiude in rialzo del 4,96% con un volume di scambi pari a circa due milioni e mezzo di pezzi. In base ai dati diffusi ieri, Mediolanum ha registrato, l'anno scorso, un utile netto pari a 224 milioni, in crescita del 3% rispetto al 2009. Bene anche Bpm (+4,18%) che, nel comunicato sui conti annuali (utile netto consolidato a 106 milioni, Core Tier 1 al 7,1%), ha sottolineato di non aver bisogno dell'aumento di capitale. Due giorni fa Ubi aveva detto il contrario e ha pagato "dazio" con un tonfo (-12%) che ha frenato tutta Piazza Affari.

Frena l'As. Roma
In calo la Roma (-7,5%) dopo che Italpetroli, Unicredit e Thomas DiBenedetto hanno annunciato che sono stati definiti i «termini fondamentali dell'operazione di acquisizione della partecipazione di controllo» del club ma hanno rinviato di 20 giorni la firma dell'intesa. In questo caso però, si sa, il titolo è uno di quelli soggetti anche a scambi "umorali" non dettati da strategie d'investimento di lungo periodo.

Yen debole Tokyo in rialzo
Sul fronte delle monete forte calo dello yen. La divisa giapponese è debole contro tutte le valute (a 116,74 contro l'euro) ma la discesa è soprattutto contro il dollaro, dopo la decisione degli interventi concordati in sede di G7: la quotazione si è assestata a 83,03. Un trend di aiuto per la Borsa di Tokyo. Il Nikkei ha chiuso in rialzo del 2,64% a 9.708,9 punti. Gli investitori, oltre al dato sullo yen che aiuta l'export, hanno premiato i numeri sull'economia: la produzione industriale giapponese, infatti, ha segnato un aumento a sorpresa nel mese di febbraio, salendo, su base destagionalizzata, dello 0,4% rispetto al mese precedente, contro un'attesa di un declino dello 0,2%, sotto la spinta dell'aumento della produzione di macchinari. Purtroppo, però, continua ad arrivare brutte notizie dal fronte del pericolo radioattivo: l'Agenzia Nucleare e della Sicurezza Industriale giapponese ha trovato quantitativi di iodio-131 radioattivo, pari a 3.355 volte il limite legale in un campione di acqua marina a 330 metri a sud di uno sbocco dei reattori 1-4 della centrale nucleare di Fukushima Daiichi.

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