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Questo articolo è stato pubblicato il 01 aprile 2011 alle ore 10:36.

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Da Cernobbio arriva l'intersse di Clessidra per ParmalatDa Cernobbio arriva l'intersse di Clessidra per Parmalat

È in corso a Villa d'Este a Cernobbio la due giorni annuale del workshop The European House-Ambrosetti che ha come tema «Lo scenario dei mercati finanziari, del loro governo e della finanza». A questa edizione partecipano: Josef Ackermann, presidente e ceo Deutsche Bank; Lorenzo Bini Smaghi, membro Comitato esecutivo Bce; Federico Ghizzoni, ceo Gruppo UniCredit; Vittorio Grilli, d.g. del Tesoro; George Papaconstantinou, ministro delle Finanze-Grecia; Michel Pebereau, presidente Gruppo Bnp Paribas; Jurgen Stark, membro Comitato esecutivo Bce; Giulio Tremonti, ministro delle Finanze.

Roubini: situazione in Italia complessa ma migliore che nei Pigs
Tra gli economisti è intervenuto anche l'economista Nouriel Roubini, che ha commentato il quadro congiunturale in Italia. «La situazione economica italiana è molto complessa ma è migliore di quella dei Paesi periferici della zona di Eurolandia (i cosiddetti Pigs, Portogallo, Irlanda, Grecia e Spagna, ndr)». Quanto all'Italia «ha un rapporto debito/pil molto alto, ma i politici hanno avuto il merito di aver utilizzato solo stabilizzatori automatici durante la crisi». Tra i vantaggi dell'Italia c'è stato inoltre quello di «avere riformato il sistema pensionistico, ristabilizzando la situazione». Infine, il merito di Bankitalia, «che ha fatto moltissimo per monitorare il sistema bancario tenendolo lontano dai rischi legati ai mutui subprime».

Secondo l'economista però, il Paese «non può stare con le mani in mano, c'è un problema di stabilizzazione fiscale, di competitività delle imprese, di riforme strutturali, e di uno Stato che potrebbe aiutare la crescita economica anziché ostacolarla». A chi gli ha chiesto se c'è bisogno di ricapitalizzare alcuni istituti italiani, l'economista ha replicato dicendo che «il problema è vedere se riusciranno a farlo senza diminuire il loro valore di mercato».

Il fondo Clessidra conferma colloqui per Parmalat
E proprio dal lago di Como sono arrivate le prime conferme sull'interessamento del fondo di private equity Clessidra per la cordata italiana su Parmalat. Lo ha confermato il numero uno del fondo Claudio Sposito: «Sono in corso contatti preliminari per capire cosa si può fare» . Clessidra aveva già studiato il dossier Parmalat in cordata con un altro fondo prima della crisi economica del 2008 ma l'operazione non era poi approdata ad un'offerta concreta. Il manager ha anche detto che Clessidra è intenzionata a procedere anche all'acquisto di Metroweb, la società di infrastrutture telefoniche del fondo Stirling Square e di A2a.

L'economista Vaciago: «Bisogna impedire che i marchi italiani escano dal nostro Paese». «Parmalat è una grande impresa italiana e se il resto del mondo vuole investire in Italia è benvenuto. Ma se ci comprano i marchi per portarli fuori, in giro per il mondo, allora ci danneggiano». L'economista Giacomo Vaciago ha commentato così da Cernobbio le ragioni del decreto per blindare le imprese italiane strategiche, che riguarda al momento in primis Parmalat.

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