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Questo articolo è stato pubblicato il 02 aprile 2011 alle ore 12:53.

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Il calo degli utili non ferma Goldman Sachs. Paga raddoppiata al ceo Blankfein: 19 milioni di dollariIl calo degli utili non ferma Goldman Sachs. Paga raddoppiata al ceo Blankfein: 19 milioni di dollari

Un mondo a due velocità: da una parte l'economia che stenta a ripartire; dall'altra i bonus di Wall Street che ingranano la quinta; da una parte la "recessione umana", con la disoccupazione negli Stati Uniti che resta comunque alta (8,8%); dall'altra i compensi dei top manager che tornano su livelli "siderali" (ma viene da chiedersi: quando mai sono scesi...).

La riprova arriva dalla compensation di Lloyd C. Blankfein, riportata da Bloomberg, che nel 2010 è arrivata a 19 milioni di dollari. Si tratta di almeno il doppio di quanto percepito nel 2009. Il presidente e ceo della quinta banca americana per asset, che peraltro nello scorso esercizio ha visto gli utili scendere del 38%, ha ricevuto una "busta paga" così composta: 5,4 milioni in cash; 12,6 milioni in azioni vincolate; 600.000 dollari in stipendio fisso; 464.000 dollari in benefit. Si tratta di una remunerazione che cade, più o meno, in mezzo tra quella del 2008 (quando Blankfein e altri sei senior officer non ricevettero il bonus), e il record del 2007 «con 67,9 milioni di dollari».

«Il ritorno a un sistema di pagamento legato di più alle performance di mercato non è una sorpresa -commenta Rose Marie Orens, senior partner della società Compensation Advisory Partners -. Si tratta comunque di somme che non si avvicinano minimamente a ciò che veniva pagato negli anni precedenti». Sarà. Ma non può dimenticarsi che Goldman Sach è stata tra le banche salvate dai soldi dei contribuenti americani (poi restituiti) e che le cifre in ballo ricordano quel "bel mondo" della finanza creativa, del denaro creato da denaro poco attento alla manifattura, che non vorremmo più vedere.

Lo stesso Wall Street Journal, come riportato dal Sole24Ore, di recente ha pubblicato un'inchiesta in cui viene indicato che, nel 2010, la remunerazione extra dei 126 top manager delle 50 principali società americane è salita a 126,1 milioni di dollari (+30,5%).

Il motivo di questo trend deve ritrovarsi, essenzialmente, nel fatto che le aziende nello scorso esercizio sono tornate in attivo. Così, grazie anche a dure ristrutturazioni e tagli dei costi sono tornate la marginalità. E, di conseguenza, i bonus per i capitani della nave.

Va rilevato peraltro che, benché in crescita, i compensi nelle società industriali restano comuque distanti dai bonus dei manager delle grande banche: i big di Wall Street elargiranno complessivamente in stipendi 135 miliardi di dollari, nuovo record storico. È proprio vero. Il mondo si divide in due: i comuni mortali da una parte; e, dall'altra, i nuovi (vecchi) dei - come il grande regista Comencini chiamava i banchieri - per i quali il denaro non dorme mai.

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