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Questo articolo è stato pubblicato il 20 aprile 2011 alle ore 21:38.

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Bene Brasile, commerciali e Ferrari.
In Brasile il Lingotto resta leader di mercato e Marchionne ha ricordato che dallo stabilimento di Betim «esce un'auto ogni 20 secondi»; anche nei prossimi anni, nonostante lo sbarco di nuovi concorrenti, la perdita di quote verrà compensata dalla crescita del mercato e i tre stabilimenti in America Latina continueranno a lavorare a pieno regime. La crescita dei veicoli commerciali è un altro elemento positivo: +5,4% le consegne in Europa. Ferrari e Maserati hanno fatturato complessivamente 626 milioni nel trimestre con un utile operativo di 62 (dai 43 di un anno prima). Bene anche i componenti e sistemi di produzione (Magneti Marelli e Powertrain) con un aumento dei ricavi dal 22% a 3 miliardi e un utile salito da 42 a 61 milioni.

Le prospettive per il 2011.
Marchionne ha fornito per la prima volta una stima del potenziale impatto dei problemi delle aziende giapponesi dopo il terremoto e lo tsunami: tra 50 e 100mila auto in meno fra il 2° e il 3° trimestre. Nonostante questo rischio, il manager ha confermato tutti i target per l'esercizio in corso: utile di gestione a 900-1200 milioni di euro, netto a 300 milioni, debito a 1,5-1,8 miliardi. Il calo del debito a fine marzo a 489 milioni (contro gli oltre 800 previsti dagli analisti) è arrivato anche grazie al taglio degli investimenti da 577 a 502 milioni; Marchionne ha chiarito agli analisti che con ogni probabilità Fiat investirà nell'intero 2011 meno dei 4-4,5 miliardi di euro fissati nel piano 2010-2014. I 19,7 miliardi di investimenti pianificati per il business auto di Fiat nel quinquennio, già scesi a meno di 19 con il taglio del 2010, sono quindi destinati a calare ulteriormente a poco più di 18. Il taglio permetterà – ha detto Marchionne – di far assestare il debito a fine 2011 a livelli più bassi delle stime.

L'operazione Chrysler.
La riduzione dei debiti a fine marzo permetterà a Fiat di risparmiare sul prezzo di acquisto del 16% di Chrysler: in base alla formula, più basso è il debito Fiat, minore sarà il prezzo da pagare. «L'opzione del 16% su Chrysler – ha chiarito Marchionne – potrà essere esercitata nel 2011 solo se l'azienda americana avrà restituito tutti i prestiti pubblici». Per aumentare la quota Fiat in Chrysler – ha ribadito Marchionne – non sarà necessario quotare in Borsa la Ferrari; «la quotazione del Cavallino resta un'opzione – ha detto – per assegnare al marchio di Maranello il suo giusto valore». L'acquisto della Chrysler porterà a un calo del rating Fiat? «Sono fiducioso che non ci sarà un declassamento» ha risposto il manager.

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