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Questo articolo è stato pubblicato il 01 giugno 2011 alle ore 09:36.
L'Unione europea mette in guardia l'amministrazione Obama: deve irrobustire le norme bancarie per evitare che gli istituti di credito americani godano di un indebito vantaggio rispetto alle banche europee. Non ha usato mezzi termini Michel Barnier, commissario europeo responsabile dei mercati finanziari, in una lettera inviata il 27 maggio al segretario del Tesoro degli Stati Uniti Timothy Geithner, ottenuta dal Financial Times.
La lettera, che precede la visita di Barnier in programma a Washington domani, si focalizza chiaramente su due punti: l'omologazione dei requisiti patrimoniali tra banche americane ed europee e la riduzione dei bonus ai manager. «La parità di condizioni deve essere un dato di fatto, non un vuoto slogan», scrive Barnier.
Vincoli sul capitale
Secondo il commissario europeo all'indomani del clamoroso fallimento di Lehman Brothers gli Stati Uniti si sono affrettati nell'approvare la legge Dodd-Frank che punta a riformare e regolamentare le banche e il sistema finanziario americano. L'impianto normativo è giudicato, però, troppo morbido da più parti. Critiche a cui si accodano i funzionari dell'Unione europea secondo cui, inoltre, l'amministrazione Obama non si starebbe muovendo velocemente per far sì che i principi contenuti nella Dodd-Frank vengano difatti applicati.
Nella sua lettera Barnier esorta gli Stati Uniti ad adeguarsi agli standard di Basilea III. Ma «gli Stati Uniti devono ancora implementare completamente i principi di Basilea II» mentre «come ricorderete, abbiamo implementato Basilea II già nel 2006» . Secondo Barnier «è essenziale rispettare le scadenze concordate lo scorso anno».
Bonus ai banchieri
Non meno esplosiva l'esortazione di Barnier a ridurre i bonus per i banchieri americani. Il commissario Ue lamenta che mentre i principali Paesi industrializzati hanno accettato di ridurre gli incentivi ai manager per arginare l'assunzione di rischi in occasione della riunione del G-20 di Pittsburgh due anni fa, gli Stati Uniti hanno in gran parte utilizzato linee guida non vincolanti per attuare l'accordo e non far rispettare specifici limiti di cash in bonus.
Barnier ritiene che l'approccio degli Stati Uniti «lasci ampi margini di manovra alle istituzioni finanziarie» e permetta loro di «eludere i principi concordati a livello globale».
«Penso che tu sia d'accordo con me - scrive Barnier a Geithner - che quella dei bonus ai banchieri è una questione che continua a provocare indignazione pubblica». Pertanto «è un punto fondamentale per ripristinare la fiducia dei cittadini nel sistema finanziario e in ultima analisi la loro fiducia nelle autorità pubbliche che regolamentano le istituzioni finanziarie».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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