Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 10 giugno 2011 alle ore 17:39.

My24

Il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schäuble ha detto che, per i titolari delle obbligazioni private sarà «inevitabile» partecipare al salvataggio e sopportare maggiori rischi in caso di default greco o di ristrutturazione del debito. Inoltre, è difficile sapere quanto ancora sarà necessario aiutare la Grecia. La proposta di Schäuble è in collisione con la posizione della Bce, che si oppone a qualsiasi partecipazione dei privati al salvataggio che non sia «assolutamente volontaria».

Parlando venerdì mattina ai membri del Parlamento prima di un dibattito sull'opportunità di approvare un eventuale contributo tedesco a un secondo pacchetto di aiuti per la Grecia, Schäuble ha riconosciuto che la Banca centrale europea ha scoraggiato le richieste della Germania di coinvolgimento degli investitori privati nell'affrontare le perdite derivanti da una ristrutturazione del debito greco. Il ministro ha poi concluso che è difficile calcolare esattamente di quanti aiuti abbia bisogno ancora la Grecia, ma che rimane improbabile che il Paese sia in grado di tornare sui mercati finanziari nel 2012.

Alle dichiarazioni del ministro tedesco ha replicato Jürgen Stark, membro del Comitato esecutivo e capo-economista della Bce, in un discorso a Francoforte: «È necessario porre fine alle discussioni sterili e dedicarsi ai problemi veri» e cioè «attuare il programma deciso con la Grecia». Parlare in continuazione della ristrutturazione del debito greco rappresenta una «distrazione» dagli sforzi per applicare veramente il piano di riforme in Grecia che, se applicate in pieno, renderanno superflue altre opzioni. E a proposito di atti pratici e concretezza i ministri delle Finanze dei 17 Paesi dell'Eurogruppo si riuniranno martedì prossimo a Bruxelles per fare il punto sui nuovi interventi in favore della Grecia. Lo si è appreso da fonti comunitarie.

Tornando a Stark, il capo-economista della Bce ha anche difeso l'operato dell'Eurotower e ha ricordato che «tutto l'Eurosistema ha assunto rischi di bilancio con gli aiuti ai Paesi in difficoltà dell'Eurozona, e non solo la Bce». Richiamando all'ordine quegli «analisti e media» che in questi giorni parlano della Bce come di una "bad bank", Stark ha affermato che «è un inganno nei confronti dell'opinione pubblica puntare il dito solo sul bilancio della Bce poiché la politica monetaria europea è condotta con le banche centrale nazionali» di ciascun Paese membro. La Bce «non è né ingenua né incosciente« e ha provveduto a iscrivere in bilancio i titoli apportati come collaterale dalle banche con adeguata svalutazione.

Ma i rumor non cessano. Secondo il settimanale tedesco Der Spiegel in edicola oggi i responsabili per la zona euro vogliono coinvolgere i creditori privati della Grecia a partecipare per 20-35 miliardi di euro a un nuovo pacchetto di aiuti in fase di attuazione. Secondo la rivista, sta emergendo un compromesso tra la Germania, che ha insistito sul coinvolgimento di banche, assicurazioni e fondi possessori di titoli di debito greco, e suoi partner riluttanti. Secondo lo Spiegel, i ministri delle finanze europei sono disposti a prendere in considerazione uno scambio di obbligazioni in scadenza con titoli a maturità più lunga.

Questa, guarda caso, è la soluzione che propone Schäuble, che spinge per un allungamento delle scadenze di sette anni per tutte le obbligazioni in circolazione. Insomma la stampa tedesca continua a dare una mano alla linea di quella parte politica che in Germania batte il ferro della ristrutturazione del debito di Atene, perché di fatto un allungamento delle scadenze così sarebbe percepito dal mercato. Un'ipotesi respinta anche dal futuro numero uno dell'Eurotower, Mario Draghi, che vede in una strategia del genere possibili seri effetti di destabilizzazione del sistema finanziario.

A rendere più nebuloso il quadro ci si è messo anche il vice presidente della Bce, Vitor Constancio, secondo il quale presidente della Bce, Jean-Claude Trichet in realtà non avrebbe escluso un programma di aiuti per la Grecia che comprenda l'allungamento della maturazione dei titoli del debito pubblico. «Il presidente - spiega Constancio - ha escluso molte cose ieri, ma non un'estensione della maturazione dei debiti. Quello che ha detto è che lui non è d'accordo su uno schema che porti a un credit event o a un default selettivo».

Tassi interbancari in lieve crescita, intanto, il giorno dopo la riunione della Bce e la conferenza stampa in cui Trichet ha lasciato intendere che un aumento dei tassi a luglio è alquanto probabile sebbene non ancora del tutto certo. Questo piccolo scarto di incertezza è testimoniato dal tasso raggiunto oggi dai contratti a 3 mesi, punto di riferimento per gran parte dei mutui a tasso variabile. L'euribor a 3 mesi quota infatti oggi l'1,469% contro l'1,464% di ieri. Si rimane dunque ancora al di sotto della soglia di 1,50% cui dovrebbe salire il costo del denaro a luglio se venissero confermate le intenzioni della Bce. Fa inoltre registrare a un lieve rialzo l'euribor a un mese (da 1,258% a 1,262%) mentre cala quello a sei mesi (da 1,741% a 1,739%), segno che, oltre la possibile manovra di luglio, i mercati non vedono nel futuro a breve ulteriori interventi sul costo del denaro. (Redazione online)

Commenta la notizia

Listino azionario italia

301 Moved Permanently

Moved Permanently

The document has moved here.

Principali Indici

301 Moved Permanently

Moved Permanently

The document has moved here.

301 Moved Permanently

Moved Permanently

The document has moved here.

Shopping24

Dai nostri archivi