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Questo articolo è stato pubblicato il 13 giugno 2011 alle ore 15:47.

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Tokyo chiude in ribasso. Tensione sui prezzi del petrolio dopo l'aumento dell'Arabia Saudita (AFP Photo)Tokyo chiude in ribasso. Tensione sui prezzi del petrolio dopo l'aumento dell'Arabia Saudita (AFP Photo)

Tokyo in ribasso
La Borsa di Tokyo ha chiuso con un calo dello 0,7 per cento a 9.448 punti. L'azionario giapponese ha risentito del calo a sorpresa degli ordini di macchinari, ulteriore segnale di un rallentamento economico a livello globale. Pesa anche l'outlook peggiore delle attese annunciato da Toyota, uno dei titoli più importanti del listino che ha chiuso con una flessione del 2,42 per cento. Inoltre le vendite in maggio della Cina verso Usa e Unione Europea sono precipitate ai minimi da fine 2009, altro indizio di un inceppamento dell'economia mondiale che sta spingendo al ribasso l'azionario americano.

L'Arabia Saudita aumenta la produzione di petrolio
Deboli anche le altre piazze asiatiche che risentono dell'incertezza crescente sui prezzi del petrolio. I corsi del greggio si sono mossi in modo irregolare sulle piazze orientali, stretti tra le prospettive di un rialzo delle quote di produzione dell'Arabia Saudita (che ha indicato di voler portare, a partire da luglio, la propria quota dagli attuali 8,8 milioni di barili al giorno fino a oltre 10 milioni) e il mantenimento della produzione deciso dall'Opec, l'Organizzazione dei principali paesi esportatori di greggio. Il Wti, consegna luglio, ha così perso 9 cents a 99,20 dollari a barile e il Brent del Mare del Nord, stessa consegna, ha invece guadagnato 13 cents a 118,91 dollari.

La Banca del Giappone studia misure per il rilancio
Tornando in Giappone, il comitato di politica monetaria della Bank of Japan (BoJ) ha aperto stamattina una due giorni di lavori, dopo di che dovrebbe mantenere il suo tasso chiave invariato, ma potrebbe annunciare nuove misure mirate a dare una spinta alla crescita. Secondo gli economisti, la BoJ manterrà il suo tasso chiave overnight dallo 0,0% al 0,1%, ossia il tasso zero per contrastare gli effetti negativi del terremoto e il flagello della deflazione che interessa le finanze e l'economia giapponese.

Nel primo trimestre 2011 (gennaio-marzo), il Giappone è caduto nuovamente in recessione, con un Pil al -0,9% rispetto ai tre mesi precedenti. Nel valutare gli effetti precisi della sua politica attuale, la BoJ potrebbe anche decidere di mettere in atto nuovi prestiti a tasso agevolato alle imprese giovani con la tecnologia promettente ma con particolari difficoltà ad ottenere fondi. La BoJ, che ha perseguito una politica monetaria molto accomodante, ritiene che l'economia giapponese abbia subito un forte rallentamento, a causa del forte calo dell'attività causata dal sisma e dai danni materiali enormi. Il rallentamento dovrebbe concludeersi nel secondo trimestre, almeno così gli economisti si aspettano, considerato l'entità dei danni e il crollo della fiducia degli imprenditori e dei consumatori.

Crolla la produzione elettrica, frenano gli ordinativi
Proprio a seguito dei danni del sisma/tsunami di marzo la produzione elettrica in Giappone ha segnato a maggio un calo del 4,7% su base annua, a 68.980 milioni di kilowattora.

Gli ordinativi di macchinari in Giappone nel mese di aprile, al di fuori dell'energia e dei cantieri navali, sono scesi in modo inatteso del 3,3% rispetto a marzo. Gli analisti si aspettavano un piccolo rialzo. I dati sono stati pubblicati oggi dal Governo.

Mitsubishi in controtendenza, vede utili a +28%
Marcia in controtendenza la casa automobilistica Mitsubishi Motors che ha reso note le sue previsioni sugli utili per l'anno fiscale 2011-2012, caratterizzate dalla speranza di incrementare le vendite annuali e gli utili, nonostante un primo semestre segnato dal terremoto dell'11 marzo. Per l'anno in corso, che é iniziato il 1 aprile e terminerà il 31 marzo 2012, Mitsubishi si attende un utile netto di 20 miliardi di yen (175 milioni), in rialzo di circa il 28% su un anno, anche se per il primo semestre si teme un deficit netto di 10 miliardi di yen.

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