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Investitori esteri acquistano BTp
I mercati hanno ignorato il report di Goldman Sachs che ha tagliato il target price di 12 banche italiane in seguito al calo dei prezzi dei BTp registrato negli ultimi giorni. A questo proposito, lo spread tra BTp e Bund a 10 anni è sceso a 280 punti (lontano dal picco a quota 357 di ieri). Di conseguenza il rendimento dei decennali - che ieri aveva superato il 6% avvicinandosi pericolosamente a quel 7% che è considerato il punto di non ritorno - è sceso al 5,5 per cento.

Forte anche dell'acquisto di alcuni fondi istituzionali esteri. Intervistato dal tedesco Die Welt, Andrew Bosomworth, direttore della gestione del portafoglio della sede tedesca di Pimco, il più grande fondo obbligazionario al mondo, ha ammesso che il fondo sta acquistando titoli di Stato italiani: «Consideriamo che il recente calo dei prezzi sia eccessivo». Lo stesso ha aggiunto che la situazione dell'Italia non è paragonabile a quella della Grecia.

Attesa per l'asta di domani
Restando sul mercato obbligazionario non si riscontrano pressioni sui titoli che verranno messi all'asta domani, quando il Tesoro offrirà tra i 3 e 5 miliardi di BTp. In asta saranno i BTp a 5 e 15 anni front-line e due BTp off-the-run. «Oggi sta recuperando tutta la curva e non ci sono pressioni sui titoli in asta domani»osserva Luca Cazzulani, strategist di UniCredit.
Secondo Cazzulani, lo scoglio dell'asta sarà superato senza patemi. «È un'asta di dimensioni limitate, che non creerà problemi anzi probabilmente contribuirà a rafforzare l'impostazione positiva».
Del resto, conclude lo strategist, «l'asta BoT di ieri è stato il segnale che l'emissione del debito non rappresenta un problema per l'Italia».

In questo quadro si mantiene stabile intorno a 1,4 dollari l'euro, confermando il recupero rispetto ai minimi delle ultime 24 ore.

Focus Italia
Segnali incoraggianti per l'Italia arrivano anche dal Fondo monetario internazionale. ll consiglio di amministrazione, composto dai rappresentanti degli Stati membri, ha chiesto all'Italia una "razionalizzazione delle spese", anche se giudica che il Paese è incamminato sulla via giusta per ridurre il suo deficit di bilancio. Mentre il vicepresidente e responsabile rating sull'Italia di Moody's, Alexander Kockerbeck, intervistato dal Messaggero, ha affermato che
l'Italia ha buoni fondamentali e i passi che deve compiere, in termini di risanamento dei conti, sono più piccoli di quelli di altri Paesi.
«Per noi conta la possibilità che l'Italia abbia a portata di mano la possibilità di cambiare il trend. I passi che deve compiere sono più piccoli rispetto a quelli necessari ad altri Paesi. L'avanzo primario esiste già e questa è una grade differenza rispetto alla Grecia, all'Irlanda e al Portogallo», si legge nell'intervista al quotidiano.

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