La mossa di S&P che ha ridotto il rating Usa ha forti implicazioni politiche. Il taglio non sottolinea un rischio default per gli Usa bensi' la scarsa volonta' dei policy makers Usa nel ripristinare la fiducia degli investitori con misure volte all'aggiustamento fiscale e al rafforzamento della fragile economia. La decisione della Bce di comprare anche titoli italiani e spagnoli riconosce invece ai due Paesi l'impegno nel rafforzare il risanamento. Ma l'onere della manovra Bce che ricade sulle spalle di alcuni Paesi come Germania e Francia ed i ritardi accumulati sulla messa in operativita' dell'Efsf hanno tuttavia pesato sui mercati finanziari europei, con il connesso permanere di una volatilita' elevata.

In piu' rimane il giudizio sospeso per le altre AAA: le agenzie di rating potrebbero agire ancora su altri Paesi sovrani, in primis il Giappone e la Danimarca, cosi' come sulle societa' Usa legate allo Stato. A fine serata, infatti, con le voc i di un possibile downgrade della Gran Bretagna, le borse europee hanno ampliato le perdite sfatando la prospettiva di una scommessa sulla sterlina inglese come nuovo paradiso valutario dopo i nuovi massimi di oro e franco svizzero. La giornata appare quindi riflettere la frammentazione del sistema globale finanziario procurata dalla perdita della AAA da parte degli Usa che ha modificato le prospettive di asset allocation delle 'mani forti' che muovono i volumi piu' significativi del mercato. La manovra concertata a livello mondiale ha quindi basi valide e ha limitato i danni ma ora occorre ancora lavorare sulla fiducia perche' le Borse possano recuperare terreno. (Radiocor)

*Segretario Generale Assiom Forex

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