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Questo articolo è stato pubblicato il 01 settembre 2011 alle ore 17:34.

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Chiusura in territorio negativo per Wall Street, sulla scia di dati macroeconomici contrastanti e del taglio delle stime sul Pil Usa da parte della Casa Bianca. Il Dow Jones perde l'1,03% a 11.493,72 punti, il Nasdaq cede l'1,30% a 2.546,04 punti mentre lo S&P 500 lascia sul terreno l'1,19% a 1.204,43 punti.

I dati macro americani
L'indice Ism manifatturiero è sceso in agosto a 50,6 punti da 50,9 in luglio. Il dato è però migliore delle attese degli analisti che si attendevano un ribasso a quota 49 punti. L'indice è dunque rimasto in territorio di espansione economica, sopra quota 50 punti. Nel mese la componente che misura l'occupazione è scesa a 51,8 punti da 53,5 mentre la produzione é scesa a 48,6 da 52,3. Sostanzialmente invariati i nuovi ordini a 49,6 punti da 49,2 il mese precedente.
Diffuso anche il dato sulle richieste di sussidi di disoccupazione, calate più del previsto, ma comunque in modo poco deciso, mentre la produttività è diminuita a passo più sostenuto rispetto alle stime.

Mercati volatili in Europa
Mercati volatili. Dopo una mattinata al ribasso hanno invertito la rotta alle 16, quando è stato diffuso il dato Ism manifatturiero negli Stati Uniti (migliore del previsto). Dopodiché, sul finale di seduta il rialzo si è leggermente sgonfiato.
Il CAC 40 di Parigi ha terminato gli scambi pressoché invariato, il FT-SE 100 di Londra ha guadagnato lo 0,26%, il FTSE MIB di Piazza Affari ha guadagnato lo 0,69%. Mentre Francoforte ha ceduto l'1,18% confermandosi in questa fase decorrelata al ribasso rispetto alle altre piazze azionarie (dopo essere risultata la peggiore d'Europa ad agosto). Sul listino tedesco pesa la bocciatura di Citigroup sul settore auto (che pesa fortemente sul paniere di Francoforte) e il downgrade subito dal colosso energetico E.On. Il listino, però, a detta degli esperti non sarebbe sotto il tiro di mercati.

Focus Piazza Affari
Sul listino milanese in evidenza Intesa Sanpaolo (+1,85%) mentre ha chiuso invariata Unicredit che assieme all'istituto guidato da Corrado Passera uscirà dall'indice Stoxx Europe 50 dal prossimo 19 settembre. Scendono i titoli del lingotto (Fiat -1,1% e Fiat Industrial -0,8%), ieri in grande spolvero dopo l'annuncio di un possibile spostamento della produzione di Suv da Mirafiori agli Stati Uniti per beneficiare della debolezza del dollaro. In mattinata gli analisti di Citigroup hanno emesso un downgrade (da "buy" a "hold") sul titolo Fiat. Male anche Pirelli & C (-3,7%) e Impregilo Ord (-2%).

Asta in Spagna

I mercati hanno archiviato l'esito dell'asta di Bonos a 5 anni in Spagna, piazzati a un rendimento del 4,489% e un bid to cover ratio (rapporto tra domanda e offerta) a 1,76, nettamente inferiore al 2,85 di luglio. Un segnale interpretato negativamente dagli esperti. Vanno male i titoli industriali (protagonisti di due sedute al rialzo) e i bancari, appesantiti dalle forti vendite che stanno colpendo le banche greche dopo i deludenti conti presentati da National Bank of Greece (primo semestre chiuso con una perdita di 1,3 miliardi di euro).

Tokyo torna sopra i 9mila punti
Seduta positiva per la Borsa di Tokyo, il cui indice di riferimento Nikkei supera la soglia dei 9.000 punti per la prima volta nelle ultime due settimane. Il Nikkei ha chiuso in rialzo dell'1,18% a 9.060,80 punti, mentre il Topix è salito dell'1% a 778,28 punti. Bene i particolare i titoli legati ai produttori di acciaio con Nippon Steel, Jfe Holdings, Sumitomo Metal Industries e Kobe Steel in rialzo di circa tre punti percentuali.

A sostenere l'azionario nipponico sono le attese di un intervento della Fed Usa a sostegno della crescita e gli ultimi dati cinesi, ma sul mercato resta la cautela in vista di importanti numeri macro americani attesi in settimana.

Sul fronte cinese il dato sul settore manifatturiero diffuso in mattinata è stato sostanzialmente in linea con le attese ma è stato accolto dal mercato con un certo sollievo.

L'indice Nikkei ha archiviato il mese di agosto con un calo dell'8,9% risentendo del generale clima di tensione sui mercati azionari che ha caratterizzato il mese appena passato per i timori sull'andamento dell'economia e sui debiti Usa e della zona euro. Secondo alcuni operatori, visti i livelli raggiunti dalle quotazioni azionarie, settembre dovrebbe essere un mese migliore.

In rialzo l'indice Pmi cinese, ma resta sotto quota 50
L'attività nel settore manifatturiero in Cina è aumentata leggermente nel mese di agosto, ma più di quanto inizialmente riportato. Secondo i dati del Purchasing Managers Index (Pmi), elaborato dalla Hsbc, l'indice è salito a 49,9 punti da 49,3 punti nel mese di luglio. Ciò indica una ripresa del settore, anche se il Pmi rimane leggermente al di sotto della soglia di 50 punti. Letture superiori a 50 indicano un ampliamento delle attività di business. Nella stima preliminare dei dati per agosto, Hsbc aveva valutato un livello di 49,8 punti. «Questi dati confermano la nostra opinione che per la Cina si prevede nei prossimi mesi, solo un rallentamento della crescita, ma non un atterraggio duro«, ha detto il capo economista di Hsbc per la Cina, Qu Hongbin, sulla scia della pubblicazione dai dati.

Petrolio stabile
Il prezzo del petrolio chiude stabile a New York a causa dell'andamento negativo di Wall Street, che ha frenato le spinte al rialzo derivanti dall'arrivo di un ciclone nel Golfo del Messico. Il light crude Wti guadagna 12 cent a 88,93 dollari al barile.

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