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Questo articolo è stato pubblicato il 06 settembre 2011 alle ore 23:00.
L'ultima modifica è del 06 settembre 2011 alle ore 16:42.

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Il report di Hsbc
I mercati risentono delle indicazioni di un report degli analisti di Hsbc che stimano un calo delle prospettive di crescita dell'economia globale nei prossimi due anni indicando, peraltro, che eventuali misure di sostegno avrebbero effetti limitati. Nel dettaglio gli esperti della banca britannica (la prima in Europa per capitalizzazione) stimano che l'economia globale crescerà del 2,6% nel 2011 e del 2,8% nel 2012, in netto calo rispetto alle precedenti stime (che risalgono a giugno) che proiettano il Pil globale rispettivamente al 3% e al 3,4%.

In una nota inviata oggi ai clienti gli analisti Stephen King e Madhur Jha hanno pesantemente ridotto le stime di crescita dell'area euro e degli Stati Uniti indicando che «l'idea di una sana ripresa economica è un sogno».

La Svizzera corre ai ripari contro il superfranco
In mattinata le Borse avevano accolto positivamente la decisione della Banca centrale svizzera di fissare un tetto minimo nel cambio con l'euro per frenare il franco che, infatti, ha perso quasi il 10% sulla divisa continentale.

La decisione della Banca svizzera ha innescato delle vendite sull'oro e ha impattato anche sul mercato obbligazionario placando leggermente la tensione sul differenziale BTp-Bund a 10 anni, sceso fino a 355 punti base dopo essere balzato in apertura a quota 378 punti, per poi terminare a 377 (374 ieri) con rendimento in area 5,5%

Euro bloccato sul franco, arretra sul dollaro
La valuta continentale si è rafforzata nei confronti del franco svizzero allinenandosi agli 1,2 annunciati come soglia minima dalla Banca centrale svizzera, ma ha perso terreno sul dollaro. Dopo un recupero sul dollaro fino a quota 1,4281 l'euro è ridisceso nel pomeriggio in concomitanza con il peggioramento delle quotazioni azionarie finendo le seduta a ridosso di 1,40 dollari (1,4093 ieri). Sulla piazza americana l'euro è scivolato ancora fino a 1,3969 dollari, minimo dal 13 luglio scorso.

Oro nuovo record a 1.920 dollari
Le inquietudini sulla crescita mondiale e sul debito europeo hanno spinto in mattinata l'oro sui nuovi massimi storici a 1.921,156 dollari l'oncia e a 1.362 euro l'oncia, ma poi le vendite innescata dalla mossa difensiva della Svizzera sul franco hanno riportato il lingotto sotto quota 1.900 dollari a 1.875 dollari l'oncia. In calo anche il petrolio Wti che ha toccato un minimo di 83,20 dollari per poi risalire in chiusura al Nymex a 86,02 dollari il barile limitando il calo a 43 centesimi o (-0,5%), sostenuto dalla risalita dai minimi di Wall Street. Il Brent (scadenza ottobre) ha invece guadagnato 2,68 dollari (+2,4%) a 112,76 dollari il barile all'Ice di Londra, in seguito a problemi di produzione segnalati nel mare del Nord, spingendo il differenziale con il Wti al record di 26,21 punti base.

Tokyo ai minimi da aprile 2009
La Borsa di Tokyo ha chiuso un'altra seduta in forte ribasso e l'indice Nikkei è scivolato del 2,1% a 8.590,57 punti, portandosi al livello più basso da più di due anni.

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