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Questo articolo è stato pubblicato il 20 settembre 2011 alle ore 12:15.

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Riteniamo, tuttavia, che la proiezione del governo in termini di risparmi pari a Euro 60 miliardi potrebbe non essere realizzabile per tre motivi:
- in primo luogo, come descritto in seguito, riteniamo che le prospettive di crescita economica dell'Italia si stiano indebolendo;
- in secondo luogo, quasi due terzi dei tagli iscritti nel bilancio di previsione relativo al periodo, peraltro decisivo, 2011-2014 si basano su aumenti delle entrate in un Paese in cui il carico fiscale è già elevato; e,
- in terzo luogo, si prevede un aumento dei tassi di interesse.

Abbiamo rivisto lo scenario macroeconomico di base che riteniamo coerente con il downgrade e l'outlook negativo annunciati oggi. Rispetto allo scenario base di maggio 2011, lo scenario attuale ipotizza che la crescita annua del PIL, in termini reali, sarà di 0,6 punti percentuali più bassa della previsione per il 2011-14 a causa di un ulteriore rallentamento della crescita economica in termini di esportazioni, investimenti e consumi sia nel settore pubblico che in quello privato. Da maggio 2011, la situazione finanziaria italiana si è inasprita e la ripresa economica dei principali partner commerciali sia a livello globale, sia nell'eurozona è rallentata. Osserviamo inoltre che il nuovo scenario di base è molto simile allo scenario "negativo" ("downside") da noi pubblicato nel mese di maggio 2011.

Abbiamo inoltre adottato un nuovo scenario negativo" ("downside") coerente con un altro eventuale downgrade. Il nuovo scenario "negativo" ("downside") ipotizza che l'anno prossimo assisteremo a una lieve recessione, con una riduzione del Pil reale dello 0,6%, seguita da una modesta ripresa nel biennio 2013-14. Nell'attuale scenario " negativo" ("downside"), i principali elementi economici trainanti sono rappresentati dall'inasprimento della situazione finanziaria, con un aumento dei tassi di interesse sui titoli di Stato, nonché dal calo dei consumi del settore privato e delle esportazioni.

Abbiamo altresì adottato un nuovo scenario positivo" ("upside") che, ove si verificasse, riteniamo possa essere coerente con una revisione da negativo a stabile delle previsioni (outlook). Il nostro scenario "positivo" ("upside") ipotizza che le situazione finanziaria andrà via via migliorando, così come l'andamento della crescita del PIL, le esportazioni e gli investimenti. Per maggiori dettagli in relazione al nuovo scenario di base e agli scenari alternativi, si rimanda a alla nostra analisi sull'Italia pubblicata il 19 settembre 2011.

In tutti e tre gli scenari prevediamo che il livello del debito pubblico netto dell'Italia rimarrà il principale fattore di vulnerabilità per il rating per il prossimo futuro. Prevediamo che a fine 2011, il debito sarà pari al 117% del PIL rispetto al 100% nel 2007. Nell'ambito del nuovo scenario di base l'indebitamento netto diminuirà solo leggermente entro il 2014, assestandosi al 115% del PIL, simile a quello riportato nello scenario "negativo" ("down side") di maggio 2011.

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